Il grido di rabbia dei poliziotti

0
927

Abbandonati e disillusi: così si definiscono i poliziotti di Carpi che da tempo segnalano, scrivono, incontrano gli attori in campo per discutere le soluzioni più adeguate, “utili – scrive il sindacato di Polizia, Siulp – a razionalizzare efficacemente le poche risorse in campo. Oggi purtroppo registriamo una situazione di stallo senza precedenti”. Sono i numeri a illustrare la lotta impari nel contrasto al crimine che ogni giorno gli agenti devono affrontare: nel 2013, solo a Carpi, sono stati soppressi 147 turni di Volante, e nel 2014, considerato che due poliziotti durante un inseguimento hanno rischiato la vita e da allora non hanno ripreso pienamente il servizio, sono stati soppressi 372 turni. In una città come Carpi con più di 70mila residenti, una squadra di calcio al vertice della classifica di Serie B e una ricettività importante con migliaia di operatori che per motivi di lavoro soggiornano sul territorio è preoccupante che all’Anticrimine, l’organo che dovrebbe indagare sui reati commessi, siano assegnate solamente sei poliziotti, di cui due addetti alle pratiche alla ricezione di denunce, querele, esposti; due che si occupano della trattazione degli atti di Polizia Giudiziaria e due che, da soli, compongono la cosiddetta Squadra di Polizia Giudiziaria operativa sul campo. “L’attuale condizione, evidentemente, non consente più all’anticrimine di svolgere le indagini, soprattutto a fronte di un aumento dei furti” sostiene il Siulp.
A supporto dell’analisi vengono citati altri dati: il calo del 30% dei controlli mirati, del 15% di persone controllate e del 30% di verifiche alle auto. “Cornice di questo quadro sconfortante è la gestione del personale da parte della dirigenza, motivo per cui si sono registrati parecchi trasferimenti volontari di personale verso altre sedi. Se queste sono le risorse in campo, se questi sono gli sforzi – scrive il Siulp – allora… non ci resta che piangere”.
Dopo il grido di rabbia dei poliziotti, il sindaco di Carpi Alberto Bellelli ha incontrato il questore di Modena Oreste Capocasa e la dirigente del Commissariato di Pubblica Sicurezza cittadino Emanuela Ori: dopo aver fatto il punto della situazione, il questore Capocasa ha confermato l’arrivo di un nuovo agente di Polizia ma per soddisfare le esigenze manifestate dal territorio si renderebbe necessario assegnare altre 4 unità a Carpi anche in considerazione dei prossimi pensionamenti. Nelle prossime settimane è poi prevista una riunione del Comitato provinciale per l’Ordine e la Sicurezza pubblica proprio a Carpi.
A Michele Stragapede del Siulp abbiamo posto alcune domande.
Arriva un nuovo agente di Polizia ma non basterà: quali sono le altre iniziative da mettere al più presto in campo?
“Un uomo è importante ma non basta. E’ indispensabile potenziare il personale del Commissariato di Carpi a cui servono altre quattro persone, se non cinque, per poter disporre di forze sufficienti a rispondere in modo adeguato alle esigenze del territorio. Inoltre da trent’anni non si aggiorna la pianta organica del Commissariato ferma agli Anni ‘80 mentre sono aumentati i residenti, sono cambiati e sono emerse problematiche diverse”.
La situazione di Carpi è particolarmente preoccupante, come va ne resto della Provincia? Le cose sono differenti altrove?
“Carpi ha bisogno di un’attenzione maggiore perché come altre realtà ma più di altre ha un tessuto produttivo che attrae la criminalità: furti di abbigliamento e di campionario nelle aziende sono all’ordine del giorno e il danno è rilevante per chi subisce questo tipo di furti”.
Come si è arrivati a una situazione così critica?
“Se si è arrivati a questo punto è perché sono mutate le esigenze di controllo del territorio e di contrasto al crimine ma le forze in campo sono le stesse di trent’anni fa. Le poche risorse disponibili poi sono gestite in maniera non adeguata e questo aggrava uno stato di cose di per sé già critico”.
Sara Gelli