La nuova piscina comunale sarà sicuramente bellissima: la visita organizzata dall’Amministrazione comunale ha svelato le caratteristiche progettuali dell’impianto di cui si intuiscono dimensioni, aree di pertinenza, vasche, nonostante si tratti ancora di un cantiere di lavori in corso, iniziati a gennaio del 2014 e la cui conclusione è prevista a giugno del prossimo anno per la parte esterna e a settembre per la parte interna.
Raddoppia la superficie d’acqua
L’area verde esterna si estenderà su 25mila metri quadri di superficie di cui 15mila saranno arredati, la piscina olimpionica esterna è già in corso di ristrutturazione mentre sarà completamente nuova la vasca ludica ricreativa esterna. La nuova piscina ha una superficie coperta di 4500 metri quadrati circa e raddoppia la superficie d’acqua rispetto al vecchio impianto natatorio: oltre alle due vasche multifunzione (attività fisioterapiche, ludiche e idromassaggio) di 19,8 x 8 mt, sono state realizzate due vasche coperte. La più grande (25 x 21,5 x 1,90 di profondità) può ospitare gare di nuoto nazionale, gare di nuoto sincronizzato nazionali, gare di salvamento e partite di pallanuoto fino alla serie C maschile. La seconda vasca (25 x 12,61 x 120 mt di profondità) può ospitare gare di nuoto regionali. La piscina ha un’area dedicata al ristoro e ovviamente altri spazi per magazzini, spogliatoi, gli uffici per il Servizio Medicina sportiva dell’Azienda Usl, per le società sportive e i gestori. Nell’interrato sono collocati invece i vari impianti di filtraggio e tecnologici.
Aquanova Carpi costruisce e gestisce
Aquanova Carpi, costituita da CMB e Coopernuoto, è la società di progetto aggiudicataria della gara e quindi incaricata sia della costruzione che della gestione: 11 milioni di euro era l’importo a base d’asta mentre l’importo lavori del progetto definitivo è sceso a 8,4 milioni a seguito di modifiche al progetto: l’abbassamento di parte dell’edificio per una miglior prestazione energetica e acustica, la razionalizzazione delle superfici e il ridimensionamento della tribuna in funzione di una miglior accessibilità.
Il Comune riconoscerà al gestore un contributo annuale fisso di 99.900 euro per l’intera durata della gestione (30 anni) che sarà interamente a carico di Aquanova anche in caso di perdite, calo degli utenti, aumento dei costi di gestione.
Niente teleriscaldamento
Nei progetti presentati fino al 2011 c’era il teleriscaldamento (tecnologia assimilabile a fonte rinnovabile) per garantire efficienza e risparmio nell’uso di energia e di acqua e, oltre alla nuova piscina, avrebbe dovuto servire alcuni plessi del polo scolastico ma la Provincia di Modena, interlocutore per quel che riguarda la manutenzione degli edifici scolastici, deve aver fatto retromarcia e si ripiegherà su una centrale a cogenerazione o a condensazione, sempre a carico di Aimag. Sul tetto è prevista la posa di oltre 200 pannelli fotovoltaici per la produzione di energia elettrica mentre si sta valutando la possibilità di predisporre pannelli solari per la produzione di acqua calda.
I problemi che restano da risolvere
La nuova piscina comunale è inserita in un contesto di problemi che andranno presto o tardi risolti. L’area allestita per ospitare alcune famiglie sinti sgomberate ad aprile scorso dal campo nomadi è praticamente attaccata alla rete di recinzione che delimita l’area verde della nuova piscina: a febbraio scade il tempo massimo concesso alle famiglie sinti per trovare una soluzione abitativa diversa e sono allo studio dell’assessorato ai Servizi sociali delle soluzioni per evitare la tintarella ‘con vista sulle roulotte’. Ben evidente è anche la questione del vecchio impianto natatorio che ammuffisce a pochi metri dal nuovo: abbatterlo per costruirvi un nuovo palazzetto dello sport è l’idea dell’Amministrazione che, però, non ha da metterci una lira e aspetta che generosi sponsor si facciano avanti. Coi tempi che corrono c’è il rischio che quella struttura fatiscente resti lì ancora per parecchio tempo.
Poi ci sono i rapporti con le società sportive, Albatros e Pallanuoto Cabassi, che finora hanno svolto le loro attività all’interno dell’impianto e che dovranno trovare il modo di convivere con il nuovo gestore, Coopernuoto. Infine c’è la questione di Scazza, che resterà dov’è fino al 2016 in base alla convenzione con il Comune di Carpi ma tra le richieste di chiarimento presentate sul fronte della gestione “al fine di stimare con ragionevolezza i ricavi conseguibili dal bar-punto ristoro che verrà realizzato all’interno del nuovo impianto natatorio”, una era quella “di conoscere la scadenza del titolo autorizzativo attualmente concesso al punto ristoro Da Scazza Fast Food”. La nuova piscina è, dopo vent’anni di gestazione, in dirittura d’arrivo, ma i problemi sono tutt’altro che risolti.
Sara Gelli