Un dj producer alla Corte dei Pio

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Giovani dj crescono, non solo a Milano e nelle altre metropoli cornici del jet set mondiale, ma anche nella nostra Carpi dove il talentuoso 22enne Machweo, al secolo Giorgio Spedicato, grazie al notevole intuito per i suoni e all’accurata preparazione si sta facendo strada nel panorama musicale nazionale e internazionale.
Giovanissimo, classe 1992, hai già riscosso un successo internazionale con il brano “Tramonto” che è stato scelto da Vogue Francia per la presentazione della collezione f/w 2014-15 di Diesel. Cosa ha ispirato la melodia di “Tramonto” e degli altri ep che hai prodotto?
“Non ho ben chiaro il processo mentale che porta alla creazione delle mie melodie, ma so che la maggior parte di esse è accomunata da uno stabile e indefinito senso di malinconia. Probabilmente rispecchiano il mio carattere”.
Facciamo un passo indietro: quando è nata la tua passione per la musica e quando hai iniziato la tua carriera di dj e producer? Raccontaci i tuoi esordi…
“Credo di aver sempre avuto la passione per la musica, un po’ perché il nonno materno suonava il trombone nella banda cittadina e a ogni suo suono ne rimanevo affascinato, un po’ perché la musica mi ha sempre tenuto compagnia in qualsiasi momento della vita. Penso sia questione di sensibilità, o, per meglio dire, di vocazione. C’è chi cresce sperando di diventare un astronauta e chi, come me, cresce con la passione per la musica. Ho esordito in pubblico prima con una band all’Eden, e poi come dj al Mattatoio. E’ lì che ho imparato tante cose, incontrato altri appassionati e visto centinaia di concerti”.
Da dove nasce il tuo nome d’arte Machweo?
“Machweo non vuol dire altro che “tramonto” in lingua Swahili. Quando avevo iniziato il progetto e stavo cercando un nome, mi affascinavano molto le suggestioni dell’Africa, i riti tribali e i loro canti. Adesso il progetto ha preso un’altra strada, per cui Machweo sta a simboleggiare più un concetto che un reale intento”.
Nonostante la giovane età hai già all’attivo numerosi live in tutta Italia. Cosa si prova a suonare la propria musica davanti a tante persone?
“Ho avuto l’immensa fortuna di suonare circa duecento concerti in quasi due anni, e quel che provo a viaggiare e a conoscere gente nuova ogni settimana è quanto di più impagabile esista. Credo che tornare alla vecchia vita sarebbe un disastro, adoro spostarmi e convivo abbastanza bene con me stesso da sentirmi completamente a mio agio in queste situazioni”.
Stai lavorando a un nuovo album? Puoi anticiparci qualcosa?
“Sì, sto lavorando a un nuovo album il cui produttore è Andrea Sologni, già bassista dei Gazebo Penguins, nella vicina Correggio, però purtroppo non posso anticiparvi nulla, se non che è praticamente finito e spero di poterlo rendere presto pubblico perché ormai è un anno che ci lavoriamo incessantemente”.
Quali sono i tuoi prossimi obiettivi e il sogno che vorresti sì realizzasse?
“Quel che spero è che tutto questo diventi una professione ma non mi tolga mai la gioia e la spontaneità che, ora come ora, posso permettermi. Vorrei vivere di musica ma non necessariamente diventare famoso. Mi piacerebbe continuare a fare un centinaio di date all’anno finché il pubblico me ne darà la possibilità. Obiettivi ne ho tanti, ma non si dicono, è meglio partire senza aspettative così qualsiasi cosa accadrà sarà una gioia”.
Chiara Sorrentino