Quale futuro per Aimag?

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Il Gruppo Hera ha l’acquolina in bocca e le fauci spalancate. Il presidente di Hera, Tomaso Tommasi di Vignano, in occasione della presentazione del nuovo piano industriale 2014-2018, parlando di future acquisizioni ha annunciato “le faremo nei dintorni di casa”. Pur non avendo fatto né nomi, né tantomeno cognomi, è noto l’interesse che la multiutility bolognese nutre per Aimag, di cui possiede già il 25% delle azioni. Un bocconcino prelibato che oggi gestisce i servizi ambientali ed energetici di 14 comuni tra le province di Mantova e Modena, con un fatturato annuo di oltre 200 milioni di euro: arrivare al pieno controllo della società consentirebbe al colosso bolognese (il quale nella sua storia ha già integrato una ventina di società) di conseguire un appetibile balzo in avanti in termini di fatturato. L’integrazione di Aimag, lo sappiamo bene, è materia già da tempo sul tavolo. Una discussione che si trascina da anni e divide gli animi. Ora, però, il Governo Renzi, il quale punta a una forte razionalizzazione del settore delle municipalizzate che gestiscono servizi ai cittadini come acqua, energia e rifiuti, potrebbe dare un’accelerata al processo. Se tra i provvedimenti annessi alla legge di stabilità saranno davvero previsti “incentivi” per le fusioni tra le aziende di pubblici servizi, il gruppo Hera diventerebbe una delle principali calamite in campo in Regione. Ma cosa ne pensa Alberto Bellelli, presidente del patto di sindacato di Aimag e sindaco del Comune con il maggior numero di quote pubbliche della municipalizzata? “Hera è una società solida ma anche Aimag lo è. La compagine pubblica della governance della società è soddisfatta dal punto di vista dell’efficienza raggiunta nell’erogazione dei servizi, degli standard di qualità ottenuti, del rapporto col territorio… Come patto di sindacato stiamo ragionando sulla parte prestazionale di Aimag, ovvero come riuscire a mantenere il livello raggiunto e, se possibile, come incrementarlo in futuro. Le nostre riflessioni – ribadisce più volte Bellelli – non interessano principalmente la sfera societaria bensì come continuare ad assicurare il livello delle prestazioni erogate. Ovviamente  attendiamo segnali dalla Finanziaria in discussione, per capire che novità ci saranno rispetto all’attuale dibattito sulle multiutilities”.
Un futuro, quello di Aimag, per il quale, al momento, non si profilano termini come “annessione o fusione”, prosegue il primo cittadino che aggiunge: “noi ci poniamo nell’ottica di conservare la qualità dei nostri servizi e capire cosa emerge dal contesto nazionale con cui dovremo confrontarci. Sulla base di ciò faremo delle valutazioni sul futuro di Aimag, il cui valore intrinseco è sotto gli occhi di tutti e va ben oltre i dati relativi alle sue performance prestazionali. Ci tengo comunque a precisare, che ogni scelta dovrà essere condivisa da tutti i Consigli Comunali dei comuni soci di Aimag”.
Una cosa è certa, nel 2015 la rete di distribuzione del gas verrà messa all’asta e andranno in esaurimento le concessioni, evento che sta scatenando appetiti. Hera mette in conto per le gare investimenti per  circa 200 milioni. Vita dura insomma per le public utilities di piccole e medie dimensioni, le quali non saranno probabilmente in grado di mettere sul tavolo gli investimenti necessari per stare al gioco.
Jessica Bianchi
 

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