“Voglio sperimentare la speranza”

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E’ partita a caccia di un sogno. Con le tasche piene di domande e un sorriso largo sul volto. La speranza di Anita, come quella di tanti altri giovani ventenni come lei, è una sola: trovare un posto nel mondo nel quale poter esprimere, liberamente, le proprie potenzialità.  La propria ricchezza. Anita Della Mura, diplomata nel 2013 al Liceo Manfredo Fanti di Carpi, una mente brillante e in perenne movimento come i suoi ricci, è volata a Londra: per imparare a camminare sulle proprie gambe e dimostrare, prima di tutto a se stessa, che il segreto per farcela, fa rima con l’impegno, l’entusiasmo. E la speranza.
Anita cosa ti ha spinta a lasciare l’Italia?
“Come molti, moltissimi italiani sono venuta a Londra per fare un’esperienza di vita: approfondire l’inglese, imparare a vivere da sola in una metropoli, cercare lavoro, crescere come persona e tutti i soliti cliché visti e rivisti. Non voglio fare nessun discorso del tipo “Qui è meglio e lì è peggio” perché credo che ogni luogo abbia i propri aspetti positivi e negativi”.
Perché la tua scelta è ricaduta su Londra?
“Ho scelto Londra perché a mio parere è molto bella, ricca di stimoli culturali e artistici che sono la mia passione più grande”.
Che lavoro fai?
“Al pomeriggio lavoro in un after school club nel quale seguiamo i bambini dopo la scuola: li facciamo giocare, li aiutiamo a fare i compiti, la merenda…  Questo impiego mi dà la possibilità di seguire dei corsi gratuiti al mattino per specializzarmi nell’ambito dell’educazione dei bambini.  Inoltre il weekend, per guadagnare qualche soldo in più, lavoro in una pizzeria d’asporto dove prendo gli ordini al telefono e parlo con i clienti. Mi stanno insegnando a diventare Assistant Menager: ogni posto di lavoro a Londra ha un Manager e un Assistant Manager! Qui funziona così: se piaci, sei bravo, ti impegni e lavori con passione ti promuovono e ti incentivano a crescere, sia come persona sia a livello lavorativo. Quindi dipende tutto da te”.
Dove vivi? Ti piace l’ambiente? E’ stimolante?
“Vivo a Ealing Brodway, un’area borghese molto piacevole in zona 3. L’ambiente mi piace: ci sono tanti parchi e spazi liberi per fare attività di ogni genere. Come in ogni metropoli c’è il rischio di sentirsi molto soli in mezzo a una moltitudine di gente che vaga per le strade super trafficate e, come dicono qui, very busy”.
Quali sono le differenze maggiori che rilevi rispetto a Carpi?
“Londra è molto organizzata soprattuto dal punto di vista dei trasporti: puoi raggiungere ogni zona con i mezzi (basta imparare a usarli). Inoltre ho notato che gli inglesi hanno davvero un gran senso civico e questo mi ha davvero colpita positivamente. E, a essere sincera, purtroppo a discapito di Carpi, dicono sempre Thank you o Sorry in ogni luogo tu vada. Certo se sei una persona alla ricerca di pace e silenzio Londra è proprio sconsigliata: è molto caotica e piena, pienissima di gente”.
Di casa cosa rimpiangi?
“Quello che rimpiango di casa è la quiete, differentemente da quelli che rimpiangono il cibo. Questo, infatti, é un mito da sfatare: a Londra non si mangia affatto male, sono le persone a decidere come e cosa mangiare. Qui puoi trovare qualsiasi cosa tu voglia: dal pollo fritto alle ciambelle al cioccolato fritte, alla cucina ecologica, macrobiotica…”.
Cosa ti piacerebbe fare da “grande”?
“E’ una bella domanda: sono qui anche per rispondere a questo quesito e capire quale sia davvero la mia missione”.
Il tuo futuro lo immagini all’estero o in Italia?
“Parlare del futuro non è la mia specialità perché ciò che faccio è guardare come spendo e riempio di significato il mio presente. Un presente pieno di sfide che mi fanno crescere e sentire degna di essere giovane e ancora capace di sperimentare la speranza. Una parola un po’ dimenticata ultimamente”.
Credi che il nostro, sia un Paese per giovani? Hai fiducia nella nuova classe dirigente?
“Sono convinta che un Paese che investe sui giovani sia davvero lodevole. Ciò che conta, in realtà, è ogni singola persona. Da ogni singolo si può diffondere un principio di speranza. E io desidero diventare una persona di quel genere. Ovunque, in qualsiasi momento, un futuro di speranza potrà nascere incoraggiando una giovane vita. Nella società di oggi imperversano molte influenze negative che disorientano i giovani. E’ importante, nelle comunità locali, volgere sguardi che infondano fiducia, con parole di supporto rivolte alle nuove generazioni così da poterle accompagnare verso grandi vittorie. Il nostro cuore e le nostre intenzioni sono, infatti, il fondamento di tutto”.
Jessica Bianchi