A rischio il boschetto di via Brunelleschi

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Dei new jersey ne limitano l’accesso ma, in realtà, il boschetto sorto spontaneo in fondo a via Brunelleschi, è meta di numerosi residenti che, a spasso coi propri cani, vi si addentrano per dedicarsi a una passeggiata mattutina o pomeridiana. Cresciuto fitto, rigoglioso e ricco di essenze autoctone, il boschetto sorge su un’area privata di oltre quattro ettari e ora a rischio. La famiglia milanese proprietaria dei terreni infatti, ha chiesto l’autorizzazione in Comune alla presentazione di un Piano Particolareggiato di iniziativa privata per l’utilizzo edificatorio dell’area posta tra le vie Remesina, Alberti e Brunelleschi. Un quadrato di terra da anni in stato di completo abbandono con un indice edificatorio molto alto: basti osservare le dimensioni dei palazzi circostanti!  “Pur non essendo mai decollata, dal punto di vista dello sviluppo edilizio,  l’area in questione rientra nel Piano Regolatore già dal 1984 (Piano Magnani)”, spiega l’assessore ad Ambiente e Urbanistica del Comune di Carpi, Simone Tosi. La richiesta prima di essere approvata deve ora subire un iter preciso: stasera, giovedì 9 ottobre, spetta al Consiglio Comunale decidere se autorizzare o meno la presentazione del Piano. Qualora il civico consesso desse il via libera, gli attuatori avranno sei mesi di tempo per presentare e depositare il piano. Una volta istruita la pratica, spetterà poi alla Giunta l’ultima parola anche se, assicura Tosi, “per quanto riguarda l’approvazione di piani che investono aree importanti della città ci siamo impegnati a discuterne in commissione consiliare per giungere sempre a una decisione condivisa e partecipata”.  Malgrado la legittimità dell’operazione, la speranza è che quell’angolo verde venga preservato e che i consiglieri optino, con coraggio, di salvaguardare il territorio, oggi già sufficientemente cementificato. Certo in un momento di recessione come quello attuale, la richiesta avanzata dalla proprietà, dopo anni di completo disinteresse, è spiazzante ma, è plausibile pensare “che la famiglia voglia sondare il terreno e capire se il mercato potrebbe essere interessato a quella zona”, ipotizza l’assessore. Se il fronte unito del Pd in Consiglio Comunale darà il proprio consenso alla presentazione del piano, una piccola fiammella resta comunque accesa: chi mai oggi immobilizzerebbe centinaia di migliaia di euro in fideiussioni bancarie per sottoscrivere la convenzione urbanistica, senza la certezza di vendere? Il Consiglio Comunale può comunque dire no a tale progetto e la Giunta, in tal caso, pur non potendo cambiare la destinazione d’uso del terreno, potrebbe abbassare l’indice di edificabilità e restringere l’area potenzialmente edificabile. Noi, ovviamente, tifiamo per il boschetto, per uno stop reale e definitivo al consumo del territorio e, soprattutto, per un Consiglio coraggioso che faccia il bene della nostra città. Aldilà di colori e bandierine.
Jessica Bianchi

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