Un coro, un’anima…

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Secondo recenti studi quando si canta in coro non sono soltanto le corde vocali a coordinarsi, anche i battiti del cuore si sincronizzano come se si vivessero le medesime emozioni e vibrazioni. E’ ciò che accade anche alla corista carpigiana Elisa Turrini, da sempre appassionata di musica, la quale, dal 2008, si esibisce nel coro Gospel Soul.
Elisa, come nasce la tua passione per la musica?
“La musica è entrata a far parte della mia vita sin da quando ero bambina. Mio padre collezionava vinili e, già a 4 anni, ascoltavo autori come Queen, Pink Floyd, Nina Simone e Aretha Franklin. Ricordo che in casa mi mettevano sul tavolo e mi facevano cantare. Dai 14 ai 18 anni ho studiato tecnica vocale e canto lirico. Di quel periodo ricordo studio ed esercizi ma ora riconosco che quella è stata la mia base per il canto. Ringrazierò sempre i miei genitori per aver seguito il suggerimento della mia professoressa di musica delle scuole medie riguardo al farmi approfondire gli studi di canto”.
Ricordi la prima volta che ti sei esibita davanti a un pubblico?
“Avevo circa 17 anni e fu qualcosa di magico. Cantare fu come un flusso spontaneo e naturale, e l’energia che mi arrivò dal pubblico fu estremamente positiva. Da allora non ho più smesso e quel feeling speciale che si crea con chi mi ascolta lo avverto anche oggi ogni volta che mi esibisco. E’ come se mettessi a nudo la parte più intima della mia anima”.
Ci racconti la tua esperienza come corista? Quali sono le manifestazioni a cui hai partecipato di recente?
“Dal 2008 canto nel coro Gospel Soul di Carpi del quale sono uno dei soci fondatori. Per me è stato bellissimo veder nascere quest’associazione che è in continua crescita e alla quale sono particolarmente legata. Abbiamo al nostro attivo più di 150 concerti anche fuori regione. In questi anni ho cercato di essere sempre presente agli eventi del coro nonostante gli impegni familiari e lavorativi. Avere la possibilità di condividere il palco con professionisti del calibro di Paolo Andreoli, Cristina Montanari, Will Weldon Roberson e tanti altri per me è sempre un onore. Ricordo con emozione il concerto a San Possidonio del 29 maggio di quest’anno dedicato alle vittime del terremoto davanti alle rovine della chiesa. La potenza e l’energia che mi arrivano mentre canto nel coro, quando la mia voce si unisce alle altre in un accordo armonioso, è qualcosa di indescrivibile.  Quest’anno per la prima volta abbiamo partecipato al Festival Internazionale di Canto Corale Alta Pusteria. E’ stata l’occasione per conoscere e confrontarsi con cori provenienti da 80 nazioni. Quattro concerti in due giorni in alcune delle più belle e suggestive location della Val Pusteria tra cui l’Auditorium Gustav Mahler di Dobbiaco”.
Hai preso parte anche a un musical a scopo benefico pro terremotati…
“Ho preso parte al musical Heartquake: vite che cambiano scritto da Grazia Gamberini e promosso dal Gospel Soul. E’ il racconto dei giorni del terremoto che ha colpito l’Emilia nel 2012. Nel titolo si racchiude un gioco di parole che ben sintetizza lo spirito dello spettacolo: dar voce a quella “scossa del cuore” che ha cambiato la vita dei protagonisti. E’ un racconto intenso, emozionante, suonato e cantato dal vivo che vede la partecipazione di tanti professionisti tra i quali Fabrizio Voghera (del Notre Dame di Paris di Riccardo Cocciante) e gli allievi scelti dell’Accademia Kataklò di Milano. Dopo il debutto, nell’aprile 2013 al Teatro Asioli di Correggio, siamo stati al Puccini di Firenze, al Comunale di Carpi e ci piacerebbe portarlo a Mirandola, anche se a distanza di due anni lì il teatro è ancora inagibile. Lo spettacolo è stato inserito anche all’interno della stagione teatrale del Teatro Storchi di Modena e andrà di nuovo in scena il 21 e 22 marzo 2015”.
Quali aspirazioni hai per la tua carriera musicale?
“Per il momento mi tengo ben stretto il mio post al Gospel Soul che rappresenta per me un porto sicuro, in quanto ha fatto parte della mia vita sia nei momenti belli che in quelli più difficili, e la soddisfazione più grande è vedere mio figlio Lorenzo, di appena 5 anni, divertirsi a cantare nel coro Gospel Soul Junior”.
Chiara Sorrentino