Tutti i colori dell’arte

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La bellezza abiterà, ancora una volta, la saletta espositiva della Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi, grazie all’entusiasmo e all’intraprendenza di due donne che hanno fatto dell’arte la propria vita: Lorena Ghizzoni e Anna Ferrarini.
Xilografia e libro d’artista è il titolo dell’esposizione che prenderà il via il 15 settembre per proseguire poi fino al 21: “quest’anno – spiega Anna Ferrarini – abbiamo voluto dare spazio a una tecnica poco conosciuta, quella del libro d’artista. Una pratica capace di coniugare parole e immagini: scritti, stampe e xilografie si fondono insieme creando un oggetto artistico tridimensionale, vario e straordinario. Il nostro desiderio è quello di dare un piccolo contributo per far conoscere, ammirare e apprezzare questo oggetto ai carpigiani”. Accanto ai libri d’artista, nei locali di corso Cabassi, troveranno spazio le xilografie di otto autori, nonché studenti della maestra Ferrarini. La conoscenza dell’arte incisoria xilografica, come prima tecnica utilizzata nella rappresentazione delle immagini dei libri di testo antichi, offre l’opportunità di riscoprire e studiare un passato ancora vivo. L’arte incisoria ci restituisce la potenza del segno quale espressione massima della grafica. “Ogni anno lavoro con gli studenti per mostrare loro le infinite possibilità offerte dalla xilografia, affinché ognuno di loro possa esprimere la propria creatività. In mostra vedrete come gli allievi, con ottimi risultati, abbiano imparato a padroneggiare la tecnica dell’incisore Stanley William Hayter, poco praticata ma straordinaria in quanto capace di creare ulteriori suggestioni. Abbiamo invitato al vernissage il modenese Gatti, stampatore di fiducia di Mimmo Paladino, saremmo davvero orgogliosi di averlo come nostro ospite”.
Dal 22 al 30 la xilografia cederà poi il passo alla delicatezza dell’acquerello. Un’arte acquatica. Morbida. Femminile. “Questo spiega Lorena Ghizzoni –  è un anno importante per noi poiché raggiungiamo il traguardo della decima edizione e, per l’occasione, io e le mie allieve ci siamo dedicate a un tema complesso. Ritrarre la figura umana è un obiettivo affatto semplice. Tanto seduttivo, quanto impegnativo. Le sfumature e le volute sbavature delineano la figura e ne definiscono ed esaltano le forme. Indipendentemente dai canoni che si decide o meno di rispettare, dalle proporzioni alle rotondità, ai chiaroscuri dei panneggi. Sfumature e trasparenze caricano di umanità la figura ritratta e i fiori sempre presenti, alleggeriscono l’intensità della postura con freschezza e levità. Il titolo della mostra è Donne che amano i fiori, poiché sono convinta che la delicatezza di un fiore sia la stessa che anima l’intimo universo femminile. Tra donne e fiori vi è una sorta di legame, vanno in qualche modo a braccetto”, continua Lorena Ghizzoni. Artista da sempre interessata a regalare all’osservatore attento una “rappresentazione mai troppo definita della realtà”. Un punto di vista. O, semplicemente, un diverso modo di guardare. Più attento all’essenza, al cuore delle cose.
J.B.