Molti lo hanno definito l’alfiere della nuova Italia del nuoto. Di ritorno dalla sua avventura ai Campionati Europei di Nuoto di Berlino, con in tasca ben due medaglie d’oro e un record europeo, il nostro campione Gregorio “Greg” Paltrinieri, vent’anni appena compiuti, ha ancora nella voce l’emozione e l’adrenalina provate in vasca.
Dopo l’impresa berlinese come ti senti?
“Sono davvero soddisfatto di questo Europeo – sorride – mi ero allenato molto bene per tutta la stagione rinunciando anche a qualche gara pur di arrivare pronto a Berlino. Tutta la preparazione è stata finalizzata alle due gare dei 1.500 e degli 800 metri stile libero. La settimana prima di partire ero teso ma, una volta arrivato, avevo voglia di gareggiare e non vedevo l’ora di entrare in vasca”.
La tua famiglia era con te?
“Sì c’erano i miei genitori, la mia ragazza Letizia, alcuni amici… Prima delle gare io non parlo mai molto, non esterno le mie emozioni e, di conseguenza, loro non potevano immaginare il mio stato di forma. Quando in batteria mi sono qualificato per la finale, ottenendo il miglior tempo senza compiere particolari sforzi, ho capito che in gara avrei potuto fare ancora meglio e ci siamo tutti rilassati… Dopo, l’esperienza che ho vissuto è diventata sempre più bella”.
Che effetto fa essere campione d’Europa nei 1.500 e negli 800 metri stile libero?
E’ bello. Bellissimo. Già prima di partire ambivo a fare la doppietta. Il mio obiettivo principale era conquistare i 1.500: la mia gara, quella che mi piace di più e riesco a fare meglio. Quella degli 800 è una gara un po’ più veloce ma, già da un paio di anni, ottenevo dei buoni risultati. Agli Europei sono arrivato con il secondo tempo e poi sono riuscito a vincere: davvero una grande soddisfazione”.
Quanto ti alleni ogni giorno?
“Nuoto quasi 18 chilometri al giorno, 360 giorni l’anno. In effetti anche se quella dei 1.500 metri è una delle gare più dure e faticose, occorrono poco meno di 15 minuti per portarla a termine. E’ impegnativa ma se ci arrivi con la giusta preparazione non è certo un problema”.
Hai letteralmente sbriciolato il record del russo Yuri Prilukov di 14’ 43” 21 stabilito a Pechino durante le Olimpiadi del 2008, chiudendo in 14’ 39” 93.
“Era tanto che puntavo a battere quel record. Lo scorso anno, a Barcellona, quando ero arrivato terzo al Mondiale, mi mancavano due secondi e quest’anno mi sono presentato agli Europei con un ulteriore secondo in meno. Sapevo che era solo una questione di tempo e ce l’avrei fatta, dovevo solo trovare una gara durante la quale dare il massimo. A Berlino ce l’ho fatta e ho chiuso in 14’ 39” 93: sono il quinto nuotatore nella storia di questo sport a essere riuscito a concludere la gara in meno di 14 minuti e 40 secondi. Davvero una gran cosa”.
Come hai festeggiato?
“L’ultima sera dei campionati la squadra azzurra insieme a tutte le altre nazionali ha festeggiato mangiando insieme e andando a ballare. Ma i veri festeggiamenti saranno ora, insieme ai miei amici di sempre”.
Quali sfide sportive ti aspettano nel breve periodo?
“Dopo due settimane di vacanza, a metà settembre, partirò alla volta di Melbourne, in Australia, per un mese di allenamento.
Penso sarà davvero una bella esperienza per me. A dicembre mi attendono i Campionati del mondo in vasca corta e, l’agosto prossimo, i Mondiali in vasca lunga”.
Il tuo sogno più grande?
“Non saprei… di certo andare ad allenarmi all’estero è sempre stato un mio grande sogno. Se si pensa al nuoto ad alti livelli, America e Australia rappresentano il top: a Melbourne potrò imparare qualche trucco. Sarà stimolante”.
Cosa consiglieresti a un giovane sportivo talentuoso di provincia?
“Di crederci. Io sono cresciuto a Carpi e mi sono sempre allenato a Novellara la quale, notoriamente, non è certo una metropoli. Se un giovane ama lo sport io gli consiglio di continuare a praticarlo col massimo impegno. Fino ai 18 anni è difficile conciliare la scuola con la pratica sportiva ma se c’è passione, tutto diventa possibile”.
Tra allenamenti e impegni sportivi, la tua vita è interamente dedicata al nuoto. Pro e contro di tale scelta?
“Sono contentissimo di tutte le scelte che ho fatto sinora e non solo per i risultati raggiunti. Di certo questi ti aiutano a continuare, a non perderti d’animo, ad avere sempre la giusta concentrazione e a darti stimoli ma, tutto ciò che ruota intorno al mio amore per il nuoto, ha contribuito a farmi crescere. Tre anni fa, quando mi sono trasferito a Roma, lasciare la mia famiglia e la mia città è stato difficile ma oggi posso affermare che tutti i sacrifici sono stati ampiamente ripagati da ogni punto di vista. Vivere da solo è formativo”.
Ti manca Carpi?
“Carpi e tutte le persone che vi ho lasciato mi mancano molto ma, quest’anno, fortunatamente, sono riuscito a tornare quasi ogni weekend a casa”.
Jessica Bianchi