“Restiamo umani”: questo lo slogan della prima iniziativa pubblica del Comitato Carpi contro la guerra, riunitosi sabato scorso davanti al Municipio per tenere un presidio informativo sulla drammatica situazione in cui versa la Striscia di Gaza, situazione che vede fronteggiarsi lo Stato di Israele e l’organizzazione filopalestinese di Hamas ma, soprattutto, la morte, il ferimento e la fuga di centinaia di civili inermi. “Chiediamo che cessino immediatamente il fuoco, le rappresaglie e le vendette da ogni parte – recita il testo del volantino distribuito ai passanti – perché la politica e la comunità internazionale assumano un ruolo attivo e di mediazione per la fine dell’occupazione militare israeliana e la colonizzazione del territorio palestinese, per il rispetto dei diritti umani, della sicurezza e del diritto internazionale in tutto il territorio che accoglie i popoli israeliani e palestinesi”. Al presidio, una sessantina di persone, di cui circa la metà di origine pakistana e marocchina. Presenti anche Odette De Caroli dell’Unione Donne in Italia, gli assessori Daniela Depietri e Cesare Galantini, il presidente dell’Anpi Francesco Lioce e il consigliere comunale Francesco Lodi. “I bombardamenti che coinvolgono i civili devono fermarsi”, ha dichiarato Iqbal Shah, presidente dell’associazione Minhaj-ul-Qran (La retta via) che aggiunge: “siamo tutti esseri umani e le armi non aiuteranno la causa di nessuno. Anche Hamas deve smettere di lanciare razzi su Israele”. Sulla stessa posizione anche Mohammad Laalam, di origine marocchina: “siamo contro ogni guerra in generale, e contro quella in corso a Gaza in particolare. Un massacro di civili compiuto sotto gli occhi delle Nazioni Unite: a morire sono centinaia di innocenti che nulla hanno a che vedere con Hamas e Israele può permettersi di agire in questo modo solo perché alleata degli Stati Uniti. La speranza è che entrambe le parti possano tornare a dialogare, come ai tempi degli Accordi di Oslo, quando Yasser Harafat e Shimon Peres si incontrarono insieme al presidente Clinton per costruire un percorso di pace. Sono sempre gli innocenti che pagano per la politica sporca che decide delle loro vite”. Tra le richieste del Comitato, anche quella che il Governo italiano si attivi affinché il nostro Paese, insieme agli altri Stati dell’Unione Europea, interrompa la fornitura di armi e munizioni a Israele.
Marcello Marchesini