La prudenza ispira l’ultimo bilancio del presidente Ferrari

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“Un bilancio consuntivo dell’esercizio 2013 di tutto rispetto – ha commentato il presidente uscente Gian Fedele Ferrari – che mette la Fondazione nelle condizioni di svolgere il proprio ruolo”.
Nell’ultima seduta presieduta dal cavalier Ferrari, il Consiglio di Indirizzo della Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi, sentita la relazione del Consiglio di Amministrazione e del Collegio dei Revisori, ha approvato all’unanimità il Bilancio 2013 che, redatto secondo le leggi e le direttive Acri, sintetizza il lavoro della Fondazione nel far fruttare al meglio l’ingente patrimonio dell’ente per assicurare un gettito adeguato alle necessità di intervento a favore del territorio.
Rispetto al 2012, l’utile è in calo (da poco più di 7 milioni di euro a 5.635.641) a causa di un minor rendimento della gestione degli investimenti finanziari che, dal 2,63% del 2012, è passato a un 2,46% del 2013 e per la scelta del Consiglio di Amministrazione di destinare 1 milione di euro a un Fondo oscillazione titoli “nell’ottica di una sempre prudente gestione del patrimonio”.
A fronte di un utile inferiore di circa 1 milione e mezzo di euro, le erogazioni sono calate di circa 450 mila euro da 6 milioni e 851 mila euro a 6 milioni e 400mila: il mantenimento delle erogazioni è stato possibile grazie all’utilizzo dei Fondi accantonati nei precedenti esercizi.
Per quanto riguarda l’assetto patrimoniale dell’Ente, si rileva un aumento da 319 a 321 milioni di euro del patrimonio che fronteggia un attivo composto in massima parte da ‘immobilizzazioni finanziarie’  (titoli), voce alla quale sono congelate le azioni contabilizzate al costo d’acquisto e non in base al valore che oggi hanno sul mercato. Nella composizione dell’attivo dunque non compaiono le perdite che i titoli hanno registrato durante questi anni bui per la finanza.
Tornando alle immobilizzazioni finanziarie, ovvero il patrimonio in titoli dell’ente, hanno raggiunto l’importo di 275 milioni di euro di cui 116 milioni in titoli di capitale (azioni) considerato il loro valore d’acquisto, ma il cui valore di mercato è 50 milioni e 200mila euro.
Nel corso dell’anno passato però le borse sono salite e i titoli iscritti a bilancio dalla Fondazione Crc hanno recuperato riducendo il ‘buco nascosto’ che era di 85 milioni di euro nel 2012 a 66 milioni di euro nel 2013.
A incidere, questa volta positivamente, anche il recupero di minori svalutazioni dei titoli obbligazionari del gruppo Lehman Brothers: a seguito dei riparti parziali ottenuti dalle procedure concorsuali in corso per Lehman Brothers Treasury e Lehman Brothers Holding, nonché della cessione dei titoli obbligazionari emessi dalle citate società e detenuti dalla Fondazione, la percentuale di recupero, rispetto al valore nominale investito, è stata rispettivamente del 60,6% e del 43,7%, con maggiori valori realizzati rispetto agli importi contabili pari a complessivi 2 milioni e 800 mila euro.
Una lettura che restituisce un Bilancio maggiormente orientato alla tutela del patrimonio: è l’ultimo da presidente della Fondazione per il cavalier Gian Fedele Ferrari i cui risultati sono nei numeri. Durante il suo mandato 2001 – 2014, il patrimonio netto della Fondazione da 191 milioni 919mila euro è passato a 321 milioni 512mila euro e le erogazioni deliberate hanno sfiorato i 70 milioni (oltre 5 milioni all’anno).
Da oggi toccherà al nuovo presidente Giuseppe Schena ricercare una soluzione per continuare a far rendere un patrimonio che è la nostra ricchezza, quella della comunità carpigiana.
Sara Gelli

 

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