Si è appena concluso a Carpi il quarto anno del progetto Ero Straniero, corso di lingua e cultura italiana per immigrati adulti, nato dall’impegno comune di quattro associazioni – Cooperativa Sociale Il Mantello, Udi (Unione Donne in Italia), Masci (Movimento Adulti Scout Cattolici Italiani) e Azione Cattolica, con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio e della Fondazione Casa del Volontariato. Il 12 giugno è stato presentato il bilancio dell’anno di corso 2013-2014, appena conclusosi con la consegna dei diplomi: 182 gli stranieri iscritti (di cui l’87,4% costituito da donne) provenienti da 23 differenti nazionalità. Il progetto ha coinvolto complessivamente 42 volontari, fra insegnanti, coordinatori e persone impegnate in attività di babisitteraggio per i figli delle studentesse che frequentavano uno degli otto corsi organizzati, quello svolto presso il Circolo La Fontana di Fossoli. I docenti non si sono limitati a insegnare le basi di lingua italiana, ma hanno anche introdotto dei moduli di insegnamento di educazione civica ed educazione stradale, hanno fornito consigli pratici per fare correttamente la raccolta differenziata e hanno spiegato alcune nozioni riguardanti i regolamenti condominiali. Sono poi stati organizzati un corso di informatica, un laboratorio di autonarrazione, sono state effettuate visite all’ex Campo di concentramento di Fossoli, al Museo Civico e alla sede del Consiglio Comunale, e l’argomento culturale legato al territorio affrontato quest’anno è stata la storia di Mamma Nina. L’acculturamento linguistico di base è importante, ma gli stranieri che hanno partecipato al corso hanno espresso anche un forte desiderio di socializzazione. Una delle studentesse, Asmaa Chaquir (43 anni, originaria del Marocco) ha portato una commovente testimonianza su quanto sia importante per chi arriva nel nostro Paese, oltre a imparare la lingua, riuscire a creare una rete di scambio di cultura, storia e tradizioni con gli italiani. Un altro studente, Inderjit Singh (originario dell’India) ha attirato su di sé la simpatia dei presenti raccontando diversi aneddoti del corso di quest’anno, e pronunciando tra l’altro alcune frasi in perfetto dialetto carpigiano. L’integrazione, qui, è già realtà.
Laura Benatti