Chi salva una vita, salva il mondo intero

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Monterrey è un piccolo paesino nella provincia di Huaraz, in Perù, a 3.200 metri di altitudine. Lì, ai piedi delle vette del Huascaran, opera Madre Suor Agnese Lovera, dell’Istituto Congregation Hijas Nuestra Senora de la Piedad di Monterrey. Tra la Cordigliera Bianca e Nera, un piccolo gruppo di suore compie, da anni, piccoli miracoli quotidiani.  “Il lavoro della Congregazione – spiega  la carpigiana Lorena Merzi, presidente dell’Associazione Amici del Perù –  coinvolge circa 80 bambini, dai 3 ai 5 anni, che frequentano una scuola materna gestita da sette suore che si occupano anche della mensa “comedor”, offrendo un pasto a un centinaio di giovanissimi che frequentano l’adiacente scuola statale elementare e media”. Suor Agnese vorrebbe istituire per questi bambini un’attività di doposcuola, “dal momento che molti di loro hanno fino a un’ora di cammino per tornare a casa e, una volta arrivati, non hanno tavoli o scrivanie sui quali poter fare i compiti. Inoltre avrebbero la possibilità di fare merenda e un pasto in più non guasterebbe di certo”, aggiunge Lorena. L’obiettivo degli Amici del Perù di Carpi, tramite mercatini e cene di autofinanziamento, è quello di raccogliere fondi, per sostenere la mensa e aiutare le suore ad assumere due insegnanti che si facciano carico del progetto educativo del doposcuola. Chi volesse dare il proprio contributo può partecipare alla Cena di solidarietà che si terrà sabato 21 giugno, alle 20,30, presso la Polisportiva di San Marino (prenotazioni al 340.1038852 – 338.1421127). L’ultima fatica delle suore è la Casa Los Pinos: “nata come ricovero per anziani è stata riconvertita come struttura dedicata all’infanzia. Oggi ospita 25 bambine, dai 4 ai 18 anni, suddivise in piccoli nuclei, guidati ciascuno da una suora. Vere e proprie famiglie che condividono spazi comuni ma possono assaporare momenti di maggiore intimità, come quelli del sonno e dei pasti per poter gustare ancora la bellezza dei legami famigliari. Inoltre – prosegue la presidente dell’associazione, Lorena Merzi – in questo modo le bambine possono essere responsabilizzate maggiormente, affinché al compimento del diciottesimo anno di età siano indipendenti e istruite, pronte a intraprendere percorsi di vita autonoma”. A Los Pinos vivono bambine abbandonate sulle strade, figlie di genitori recatisi a Lima in cerca di lavoro e affidate a nonni non più in grado di prendersi cura di loro o, ancora, piccole di cui le madri sole non possono più farsi carico: “con 200 euro l’anno – spiega Lorena – è possibile sostenere questa casa famiglia, facendosi carico della crescita, della cura e dell’educazione di queste bambine, garantendo loro un percorso scolastico e un inserimento lavorativo”. Una vera e propria adozione a distanza: un modo per offrire una chance a queste bimbe condannate altrimenti a una vita di lotta contro la povertà. Per conoscere meglio le tante attività dell’Associazione Amici del Perù, composta da sette soci e una ventina di volontari, è possibile recarsi il lunedì mattina presso la stanza 17 della Casa del Volontariato di viale Peruzzi (340.1038852). Chi salva una vita, salva il mondo intero recita il Talmud: adottare un bambino a distanza significa rendere migliore non solo la sua, ma anche la vita della sua comunità.
Jessica Bianchi