Gabrielli e la Chinnici in piazzetta Garibaldi

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Franco Gabrielli, capo Dipartimento Protezione Civile Nazionale, incontrerà il pubblico giovedì 26 giugno alle 21 in Piazza Garibaldi a Carpi a due anni dal disastroso terremoto del maggio 2012 nell’ambito del ciclo d’incontri Ne Vale La Pena – Estate per parlare del sistema della Protezione Civile e dell’importanza del ruolo del volontariato nel fare fronte agli eventi catastrofici che sempre più spesso si abbattono sul nostro Paese.
La sera successiva, venerdì 27 giugno, Caterina Chinnici sarà alle 21 sempre in Piazza Garibaldi per la presentazione del suo ultimo libro E’ cosi’ lieve il tuo bacio sulla fronte.
Il 29 luglio 1983 la mafia fa esplodere un’autobomba in via Pipitone Federico a Palermo: muoiono il giudice Rocco Chinnici, gli uomini della sua scorta e il portiere dello stabile dove il magistrato viveva insieme alla moglie e ai figli. Rocco Chinnici era da tempo nel mirino. Innovatore e precursore dei tempi, aveva intuito che, per contrastare efficacemente il fenomeno mafioso, era necessario riunire differenti filoni di indagine, comporre tutte le informazioni e le conoscenze che ne derivavano. Per farlo, riunì sotto la sua guida un gruppo di giudici istruttori: Paolo Borsellino, Giovanni Falcone e Giuseppe Di Lello. L’anno dopo la sua morte, questo gruppo prenderà il nome di «pool antimafia». La storia ci tramanda come e perché Rocco Chinnici sia stato ucciso. Ci tramanda un eroe. A lui però non sarebbe piaciuto essere chiamato così. Era prima di tutto un uomo, un padre, cui è toccata in sorte una vita straordinaria, o forse un destino, che lui ha scelto di assecondare fino alle estreme conseguenze. Dopo decenni di silenzio, Caterina Chinnici, la figlia primogenita – a sua volta giudice, a sua volta impegnata nella lotta alla mafia, a sua volta sotto scorta – sceglie di raccontare la loro vita «di prima», serena nonostante le difficoltà, e la loro vita «dopo». Sceglie di raccontare come lei, i suoi fratelli e la madre abbiano imparato nuovamente a vivere e siano riusciti a decidere di perdonare: l’unico modo per sentirsi degni del messaggio altissimo di un padre e un marito molto amato. «Ci siamo protetti per trent’anni dietro uno scudo di riservatezza, ma mi sono detta che forse era il momento di raccontarlo, questo giudice, dandogli sulla carta la forma che ha per me e che riconosco come sua: con tanto di manone e voce tonante, con la delicatezza struggente che usava con tutti noi e la forza incrollabile che ci ha tenuto in piedi anche dopo la sua morte».
Caterina Chinnici è entrata in magistratura nel 1979, a soli 24 anni. Dopo aver svolto funzioni di pretore e aver maturato un’esperienza amministrativa presso il Ministero della Giustizia, è stata il più giovane magistrato nell’ambito nazionale a essere nominato capo di un ufficio giudiziario: dal 1995 al 2008 ha ricoperto l’incarico di procuratore della Repubblica presso il tribunale per i minorenni di Caltanissetta.
Procuratore della Repubblica presso il tribunale per i minorenni di Palermo tra il 2008 e il 2009, ha poi fatto parte del governo della regione Sicilia come assessore della Famiglia, Politiche sociali e Autonomie locali. Nel 2012 è stata nominata capo del dipartimento per la giustizia minorile, ruolo che ricopre tuttora. Alle recenti europee è stata eletta nelle liste del Pd.
 

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