Verde: il nervo scoperto di Carpi

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Carpi è una città verde? Dipende. “Se consideriamo il totale delle aree verdi complessivamente esistenti e lo suddividiamo per il numero di residenti risulta una notevole quantità di verde pro capite – spiega Mario Poltronieri, presidente della Consulta Ambiente – ma nella realtà le aree verdi si riducono a fazzoletti di terra circondati da alti condomini, risultanze di standard urbanistici improntati al massimo sfruttamento delle possibilità edificatorie”. Rimasugli di terreno, insomma, risparmiati perché così impone il Piano regolatore, ritagliati qua e là nella città, poco più che un verde condominiale.
“Così concepito il verde cittadino comporta costi di manutenzione altissimi e non è un caso che la gestione dei nostri parchi sia spesso trascurata: erba alta, piante non adeguatamente potate, scivoli e altalene rovinati. Il Comune ha anche modificato il regolamento per coinvolgere i cittadini che vogliano occuparsi delle aree pubbliche, ma il problema resta molto serio” afferma Poltronieri, che aggiunge: “questi fazzoletti di verde, tra l’altro, non sono nemmeno collegati e questo è un grande handicap del Piano Regolatore”.
Alle considerazioni di carattere generale si sommano le attuali contraddizioni legate al progetto preliminare approvato dalla Giunta Campedelli di realizzare un polo per anziani di 13mila mq all’interno dell’area verde della Cappuccina, (compresa tra via Nuova Ponente, via dei Cipressi e viale Peruzzi) sul lato che si affaccia su via Nuova Ponente.
“C’è chi predica bene e razzola male: prima si sostiene l’importanza di quest’area verde ma poi ci costruisce sopra. Prima si sostiene che non è necessaria la realizzazione di strutture per anziani e si rinuncia a costruirle nell’ex Cremeria (via Medaglie d’Oro, viale De Amicis, via Lugli) destinata a ospitare palazzine residenziali poi, improvvisamente, si cambia idea e le strutture per anziani diventano indispensabili”. In considerazione del fatto che le elezioni erano imminenti, perché la decisione non è stata affidata al futuro Consiglio Comunale? Qual è il motivo di tanta fretta?
Per Poltronieri a Carpi ci si è rassegnati a un’ idea riduttiva del verde, concepito come area attrezzata ma l’intera campagna è verde e “tutte le volte che edifichiamo su superfici di terreno espandendo le nostre periferie, rinunciamo a un pezzo di campagna e perdiamo zone verdi”.
“Negli ultimi dieci anni, il Comune di Carpi si è limitato a gestire l’esistente senza guardare avanti: il Parco Lama, individuato nell’area dell’Oltreferrovia, era una bella occasione per fare qualcosa di diverso e guardare al futuro. Quella è la direzione in cui vanno le nazioni più dinamiche e certe parti d’Italia dove ci sono esempi virtuosi. Parco Lama era anche un’occasione per stimolare l’economia e i nostri punti di forza, legati alla nostre eccellenze agroalimentari”.
Il PSC cambierà qualcosa?
“Il Piano Strutturale Comunale non mette in discussione il contenuto del Prg del 2002 perché non è stata introdotta la clausola di salvaguardia: non è stato detto Basta, ci fermiamo e quello che costruiremo, da adesso in poi, lo discutiamo con la città. I progetti approvati nel vecchio Piano regolatore (dodici anni fa) stanno comunque andando avanti erodendo ulteriori porzioni di territorio agricolo, nonostante esistano numerose costruzioni ancora invendute”.
Sara Gelli
 

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