Parola d’ordine: partecipazione

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La lista civica Carpi Bene Comune è l’unica in città ad aver proposto la candidatura a sindaco di una donna: Sara Rovatti. Un gesto di rottura col passato che, unitamente ai temi proposti, fa  di questa lista una delle poche novità di una campagna elettorale certamente non esaltante. Tra i nomi che compongono Carpi bene Comune ve ne sono alcuni del tutto nuovi nel panorama politico. Abbiamo incontrato Riccardo Salami e Daniela Pellacani per capire quale sia stata la scintilla che ha fatto nascere in loro il desiderio di mettersi in gioco e lanciarsi in questa nuova avventura politica. Di metterci la faccia e il cuore. Studente di Scienze Politiche, Riccardo, classe 1991, ha le idee chiare: “ho deciso di intraprendere questa avventura politica perché credo che l’unico strumento a nostra disposizione per provare a cambiare le cose sia la partecipazione. Solo organizzandoci e agendo possiamo favorire un cambiamento. Non sopporto coloro che passano la maggior parte del tempo a lamentarsi e poi non si impegnano per migliorare le cose”. Impegno civile, passione ed entusiasmo animano Riccardo che ha però deciso di schierarsi tra le fila di una lista civica anziché di un partito: “ho scelto Carpi Bene Comune perché ammiro le persone che ne fanno parte e le battaglie che, da anni,  portano avanti (spesso da soli). Inoltre credo che una lista civica permetta un confronto veramente libero e aperto con i cittadini per capire insieme quali siano gli interventi necessari per la città, senza che questi siano calati dall’alto o decisi da logiche di partito”. Socio ordinario dell’associazione Parco Lama e convinto ambientalista, Riccardo Salami invita a non mollare, a continuare a credere nell’impegno politico:  “in un momento di grave crisi (economica, politica, ma anche ambientale e sociale) le persone tendono a disaffezionarsi alla politica, perché ne sono disgustati ma la strada da percorrere è un’altra e per uscire da questa situazione occorrono la partecipazione e l’impegno di tutti per ridisegnare una società nuova”. Per questo sedere in Consiglio Comunale rappresenterebbe per lui un’occasione importante: “un’esperienza impegnativa ma, al tempo stesso, un’opportunità per portare avanti le nostre idee e per confrontarmi con altri. Tutti uniti dal comune obiettivo di migliorare la nostra città”. E per quanto riguarda le priorità di intervento, Riccardo non ha dubbi:  “sul fronte lavoro occorre avviare una serie di corsi/percorsi che permettano a giovani – e non solo – di apprendere una serie di mestieri nuovi e vecchi. Sarebbe bello creare una sorta di Università dell’ecoinnovazione a Carpi… Sul tema ambientale si deve fermare nei fatti (e non solo a parole) il consumo di suolo e realizzare il Parco Lama. Infine occorre rafforzare la lotta alle mafie che si stanno impadronendo dei tessuti economici delle nostre realtà (attraverso percorsi di educazione alla legalità nelle scuole e favorendo da un lato appalti basati su un’offerta economicamente più vantaggiosa e non al massimo ribasso e dall’altro un miglior coordinamento delle Forze dell’Ordine, combattendo anche il proliferare del gioco d’azzardo e delle slot machine)”. Daniela Pellacani, classe 1974, docente di scuola media e mamma, si dichiara, seppure amaramente, delusa dalla politica tradizionalmente intesa: “da qualche anno  i partiti strutturati hanno smesso di offrire stimoli credibili, hanno perduto il contatto con la realtà. Tendenza che rilevo anche  a livello locale, nell’amministrazione. Noi cittadini non abbiamo più modo di controllare nulla e ci accorgiamo troppo tardi di quanto è già stato deciso. Per questo ho deciso di impegnarmi in prima persona: conosco bene molte delle persone che hanno contribuito a fondare Carpi Bene Comune, carpigiani interessati a temi che anch’io ritengo prioritari”.  Ed è soprattutto il senso civico, ciò che ha spinto Daniela a mettersi in gioco: “io mi sento impegnata politicamente in ogni gesto pubblico che faccio, come cittadina e come lavoratrice, dal momento che opero all’interno della scuola pubblica. Ho un grande rispetto per le istituzioni e vivrei con responsabilità e onore un incarico da consigliere. Inoltre ritengo offensivo l’atteggiamento di chi ha ricevuto dai cittadini un incarico e lo usa come proprietà di partito, senza mai mettersi in discussione”. Sul fronte degli interventi invece, Daniela auspica “una serie di provvedimenti  di lungo respiro, sostenibili, che migliorino la qualità della vita”.  A partire dal lavoro: “abbiamo intenzione di favorire la nascita di nuove imprese, valorizzando le filiere produttive del territorio e aiutando i giovani disoccupati a rientrare nel mercato del lavoro. Pensiamo a Carpi come alla capitale della moda eco-sostenibile, una strada non ancora percorsa seriamente”. Per Daniela la partecipazione è un valore fondante: “le decisioni sugli investimenti futuri devono essere prese insieme alla cittadinanza. Promuoveremo dei referendum senza quorum per conoscere le priorità dei cittadini”. Il territorio come bene comune da tutelare è uno dei cardini del programma: “metteremo uno stop reale e non fittizio alle nuove costruzioni. Ci impegneremo nella realizzazione del Parco Lama. Studieremo con la cittadinanza forme di mobilità alternative all’auto. La nostra città deve tornare vivibile per tutti: abbiamo diritto a usufruire di acqua potabile a basso costo e aria respirabile, che non siano un pericolo da tenere sotto controllo. Come mamma e insegnante, mi dedicherò in particolare al tema dell’istruzione e dell’offerta culturale destinata a bambini e ragazzi. Negli anni di crisi occorre investire seriamente nelle generazioni in crescita e offrire opportunità di partecipazione reale alle famiglie nelle decisioni della scuola: oggi i genitori sono chiamati per tinteggiare le aule ma vengono coinvolti poco su argomenti quali il percorso educativo o il cibo della mensa”.
Jessica Bianchi
 

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