Regattieri segue l’esempio di Papa Francesco

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“Siccome avrò spazi in Vescovado, volete venire ad abitare con me?”. Con queste parole il vescovo di Cesena-Sarsina, nonché ex vicario della Diocesi di Carpi, monsignor Douglas Regattieri, ha annunciato che aprirà la sua casa ai poveri. Dall’altra parte della cornetta, fra i primi a saperlo, Daniele Severi, della Comunità Papa Giovanni XXIII. Che, appunto, nell’appartamento messo a disposizione dal monsignore allestirà una casa-famiglia. E che di quella telefonata è rimasto, “stupito. Piacevolmente, certo. Ma molto stupito”. Se Papa Francesco invoca sobrietà, Regattieri sembra aver scelto una via radicale per metterla in atto. Severi si dice convinto che la spinta propulsiva del papa abbia contribuito a quanto avvenuto. “Quando ha parlato delle case vuote non parlava solo degli affitti. Francesco ha capito che i carismi possono ringiovanire la Chiesa e il suo messaggio è stato raccolto da persone che sanno cogliere questa opportunità”. Quando gli attuali uffici della Curia saranno trasferiti, i locali liberati, vicino alla Cattedrale, verranno destinati a una casa-famiglia della comunità di don Oreste Benzi. Le stanze saranno a contatto con quelle del vescovo, che abita al secondo piano, mentre al primo ha gli uffici dove lavora. “Lì, collegato da un corridoio, sarà ricavato il nostro appartamento” spiega Severi. Il vescovo non ha dato prescrizioni su chi potrà essere ospitato o su cosa andrà fatto nei locali. “Ci ha solo chiesto – racconta Severi – se volevamo andare a vivere lì. Mi ha detto: ‘Portate il vostro carisma, la vostra solidarietà e la vostra gioia. Sono un dono per la Diocesi”. La conoscenza tra Regattieri e la Comunità risale ad alcuni anni fa. Lo stesso monsignore conosceva don Benzi. “Ha conosciuto la nostra realtà e gli è piaciuto il nostro spirito. Partecipa anche alle nostre attività, come la preghiera che facciamo due volte al mese al mattino davanti all’Ospedale Bufalini in supporto delle donne che scelgono di interrompere la gravidanza”. La Papa Giovanni ancora non ha scelto che tipo di casa famiglia occuperà i locali, circa 120-150 metri quadri. Prima andranno spostati gli altri uffici, poi l’associazione dovrà fare i lavori di adeguamento. Entro l’anno prossimo l’apertura. Le case-famiglia della Papa Giovanni di solito ospitano 8-12 persone, spiega Severi, che lì però vorrebbe farne una destinata ai bambini senza famiglia. “I nostri sono bimbi che non hanno genitori, così troverebbero anche un nonno” spiega. Di sicuro, aggiunge sorridendo, si entrerà dall’ingresso del Vescovado su via Papa Giovanni XXIII,”e questa è una bella coincidenza, no?”.
 

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