Centrodestra spaccato a Carpi

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“Se Forza Italia vorrà appoggiare il nostro progetto se ne potrà discutere. Non provo alcun sentimento di rivalsa nei confronti dell’amico Roberto Benatti il quale ha fatto una scelta politica diversa. Io ero disposto a fare un passo indietro qualora si fosse trovata una convergenza. Non è stato così e sono felice di correre per la poltrona di sindaco”. Parola di Cristian Rostovi, candidato che si presenterà alle Amministrative del 25 maggio per la coalizione di Centrodestra (Nuovo  Centrodestra e Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale). “La nostra ambizione? Andare al ballottaggio naturalmente. Conquistando non solo i voti del Centrodestra ma anche quelli dei delusi dall’apparato politico che rappresenta Alberto Bellelli. Un sistema politico pieno di crepe e prossimo al crollo”, esordisce Luca Ghelfi, consigliere provinciale del Nuovo Centrodestra. “Quella di Rostovi – prosegue l’avvocato carpigiano – è la candidatura migliore, in quanto sintesi di un’esperienza che dura da cinque anni in Consiglio Comunale. Dopo il lavoro positivo fatto in questa legislatura, vogliamo offrire alla città un’alternativa reale. Fatta di contenuti concreti. Poche idee, ma precise ed efficaci. Una sfida complessa che lanciamo alla corazzata del Pd. Vogliamo innescare una vera e propria rivoluzione culturale contro l’egemonia di un Centrosinistra che predica bene ma razzola male”.
“Nonostante qualcuno abbia deciso di cambiare rotta, venendo meno all’accordo di restare uniti, – commenta Antonio Russo, capogruppo Fratelli d’Italia di Carpi – noi vogliamo consolidare l’esperienza maturata in cinque anni di Consiglio e fare di tutto per cambiare profondamente questa città”. Una città che, aggiunge Rostovi, per uscire dall’assopimento, deve ritrovare la sua “bellezza perduta. La sua inventiva”. Compito della politica, secondo il candidato di Centrodestra, “quello di rimettere Carpi nelle condizioni di ritrovare la propria forza e la propria attrattività. Non posso obbligare grandi marchi a investire in centro storico ma posso rendere quest’ultimo maggiormente appetibile affinché siano loro a scegliere di investire nella piazza di Carpi”. Biblioteca, Musei e Teatro producono ogni anno un buco da “1 milione e 700mila euro. Bellezze che indebitano poiché sfruttate male. C’è tanto da fare per ridare slancio a questa città”. Numerosi  i temi caldi affrontati da Rostovi, a partire da quello relativo allo sgombero del Campo Nomadi: “una partita nata male e gestita peggio. Perché il Comune di Carpi non ha mai partecipato ai bandi della Comunità Europea per ricevere fondi da destinare al problema nomadi?”.  Sul piatto anche il tema della partecipazione della cittadinanza all’iter decisionale dell’Amministrazione, “attraverso la costituzione di consigli di frazione ad esempio”. Il candidato sindaco si scalda poi parlando di sanità: “i nostri amministratori avrebbero dovuto sbattere i pugni sul tavolo e invece, dopo il sisma, l’Ospedale di Carpi ha ricevuto 14 milioni di euro e il Policlinico 70. Una vergogna. Con quei soldi si sarebbe coperto l’80 percento della costruzione di una nuova struttura ospedaliera”. E, infine, una stoccatina sulle Terre d’Argine: “cosa abbiamo a che fare noi con Campogalliano?”, si chiede Rostovi, “in un’ottica di ripensamento dell’Unione e con la caduta delle province, io strizzerei l’occhio a Correggio”. Cristian Rostovi è chiaro: “io non faccio promesse elettorali ma faccio sul serio. Non annuncio stravolgimenti bensì un cambio di passo culturale. Per Carpi è tempo di cambiare”. E se a Modena il Centrodestra si è ricompattato sul nome dell’avvocato Giuseppe Pellacani (Forza Italia, Fratelli d’Italia e Udc) a Carpi la spaccatura permane. Benatti, infatti, non pare intenzionato a fare un passo indietro.
Jessica Bianchi