Stop ai mutui sulle case inagibili

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Stop al pagamento dei mutui sulle case rese inagibili dal sisma del maggio 2012: è quanto sancito dall’emendamento approvato dalla Camera dei deputati. Abitazioni nelle quali le famiglie terremotate non vivono più da quasi due anni, spesso da demolire e ricostruire completamente, ma sulle quali, a partire dal 1° gennaio 2014, avevano dovuto ricominciare a pagare il mutuo perché la sospensione concessa all’Emilia 21 mesi fa dal Governo Monti era scaduta senza che l’esecutivo di Enrico Letta riuscisse a prorogarla. Il provvedimento, inserito nel decreto legge sul rientro dei capitali, invece, blocca il pagamento dei mutui sia per le aree colpite dall’alluvione del 19 gennaio scorso, sia per quelle terremotate, fino alla fine del 2014. Una vera e propria boccata d’ossigeno per tutti coloro che, seppure ancora sfollati, erano stati costretti a versare denari per cumuli di macerie. “Per godere di questa moratoria massiva – ci spiegano da Unicredit – i titolari di mutui relativi a edifici privati o industriali ancora inagibili devono presentare la documentazione che certifica il danno e lo stato in cui versano gli immobili. Con chi, al contrario, ha riportato danni che non hanno compromesso l’agibilità dell’edificio, l’istituto bancario valuterà, caso per caso, le richieste di eventuale sospensione delle rate”. Agli imprenditori è invece andata male. Anzi, peggio. Disposta la proroga biennale nella restituzione dei finanziamenti accesi per far fronte al pagamento delle imposte pregresse per le imprese danneggiate dal sisma:  il Partito Democratico aveva presentato una risoluzione atta a prorogare lo stop per tre anni. Provvedimento bocciato dalla Ragioneria di Stato che ha ridotto a due gli anni di sospensione. L’ennesima stoccata a un’Emilia colpita al cuore da devastanti calamità naturali e da una crisi che non molla.
J.B.
 

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