Gli studenti simulano il Parlamento europeo

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Carpi ha ospitato l’Assemblea generale del Model European Parliament. Nella giornata di venerdì 28 febbraio gli studenti degli istituti superiori Fanti e Meucci di Carpi insieme agli alunni del Luosi di Mirandola si sono ritrovati presso Sala Congressi per concludere la quarta sessione locale preceduta dai lavori di commissione che si sono tenuti a Mirandola nelle giornate del 25 e 26 febbraio.
L’atmosfera, particolarmente formale, è sottolineata dall’abbigliamento scuro ed elegante degli studenti che si attengono al rigido cerimoniale delle istituzioni, ricalcandone anche il linguaggio: non si applaude e per ottenere la parola si espone il cartello che riporta il proprio nome. L’Assemblea ascolta attentamente le risoluzioni avanzate dalle commissioni, propone gli emendamenti per poi procedere al voto. Tutto si svolge come se si trattasse davvero di una seduta del Parlamento europeo e, particolarmente veritiera, è l’interpretazione della presidente di turno che sottolinea con solennità ogni momento e richiama l’Assemblea quando necessario perché il dibattito in alcuni casi si accende.
“Il progetto – spiega la professoressa Rosa Muscaridola, insegnante del Liceo Fanti e referente per il progetto MEP, Model European Parliament – ha più di vent’anni di vita e si conferma per la sua capacità di coinvolgere i ragazzi in una vera simulazione della vita del Parlamento europeo. Rappresenta un momento di crescita perché si tratta di un progetto che apre nuovi mondi nella mente dei giovani”.
A questa sessione locale, ne seguirà una regionale poi, nei prossimi mesi, si terrà una sessione nazionale e, infine, una a livello europeo. “Il progetto è supportato – afferma l’insegnante del Fanti – da una rete a cui aderiscono tutte le scuole che partecipano al MEP, un luogo virtuale di confronto e di elaborazione che sostiene le diverse sessioni”.
Possono aderire i ragazzi delle classi terze motivati a fare di questa esperienza un momento di crescita.
Lavorare all’interno delle otto commissioni (trasporti, pari opportunità, inquinamento atmosferico…), approfondire le tematiche attraverso una documentazione approfondita, elaborare risoluzioni per rispondere alle problematiche, imparare a fare sintesi di idee e opinioni diverse e arrivare a parlare con una voce sola, davanti a tutti, in modo appropriato: è in questo che si devono cimentare gli studenti.
“Si trasformano in cittadini europei e prendono coscienza dell’istituzione di cui fanno parte” spiega l’insegnante. Chi ha partecipato negli anni passati torna e si rende disponibile con un ruolo di maggiore responsabilità: i ragazzi di quarta si trasformano in chair e quelli di quinta sono nominati presidenti; tornano persino gli studenti che oggi frequentano l’Università per dare il loro contributo dimostrando grande attaccamento al progetto. “Vorrei che qualcuno dei nostri parlamentari – conclude  Muscaridola – fosse qui per guardarli e apprezzarne la passione, la professionalità, il rispetto per l’istituzione e la determinazione”.
Sara Gelli

 

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