“Ma quale ripresa: la crisi continuerà a lungo”

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La sua guida a capo della Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi è iniziata nel 2001. Dopo tredici anni e tre mandati, il cavalier Gian Fedele Ferrari sta per cedere il testimone a colui che, entro la fine di maggio, verrà individuato e votato dal Consiglio di Indirizzo.
Presidente ci sarà pure un sassolino nelle scarpe che vorrebbe togliersi…
“Nessun sassolino – sorride Ferrari – ho cercato di essere il presidente di tutti, senza discriminazioni nè favoritismi. Insieme ai Consigli dell’Ente ci siamo proposti di non far mancare il nostro aiuto.  Abbiamo tentato di fare del nostro meglio anche in anni di grande caos a livello politico e finanziario”.
Un bilancio della sua presidenza.
“Un’esperienza bellissima e motivante che ci ha permesso di fare molto per il territorio. La nostra è una delle poche Fondazioni che, da anni, si è spesa per favorire la tenuta del tessuto sociale cittadino, con l’erogazione di risorse destinate a bandi anticrisi, a sostenere il mondo della scuola, sia questa pubblica o cattolica, dei circoli di promozione sociale, della sanità… Ingente il nostro sforzo teso a migliorare l’Ospedale di Carpi”.
Qual è stata a suo parere l’occasione che Carpi non ha saputo cogliere?
“Non aver potuto realizzare il Parco degli Eventi sul terreno di Santa Croce. Davvero una grande occasione perduta per la città di Carpi: vi si sarebbero potuti organizzare spettacoli ed eventi che avrebbero potuto attirare, da aprile a ottobre, centinaia di migliaia di persone. Tra l’atro il progetto non avrebbe comportato alcuna cementificazione, nemmeno una pietra. Il sindaco, inizialmente, pareva favorevole, poi la Giunta cambiò idea”.
Il suo maggior orgoglio.
“Più d’uno in realtà: dalla realizzazione della Casa del Volontariato all’Auditorium San Rocco, il quale sarà nuovamente fruibile, dopo i lavori di adeguamento e ripristino post sisma, a partire dal mese di aprile. E, ancora, le due Case della Cultura che stanno per nascere a Novi di Modena e Soliera. Progetti che mi inorgogliscono particolarmente in quanto rari per una fondazione bancaria”.
Chi raccoglierà il testimone della presidenza con quali problemi dovrà confrontarsi?
“Il nuovo presidente della Fondazione si troverà di fronte due consigli profondamente cambiati e quindi dovrà costruire una nuova intesa per continuare la gestione, dalla forte vocazione sociale, sinora svolta”.
I conti dell’ente sono in ordine?
“I conti sono a posto. La Fondazione è nata nel 1992 con un fondo di dotazione di 75.119.339, nel bilancio 2001, col mio ingresso, il patrimonio era di 191.919. 239 adesso è di circa 300 milioni correnti di euro, al netto delle minusvalenze evidenziate qualche mese fa dal vostro settimanale le quali, a oggi, risultano fortemente ridotte”.
La liquidità garantisce ancora margini di intervento importanti?
“Abbiamo un’ottima liquidità e un fondo di stabilizzazione delle erogazioni di circa 17 milioni di euro”.
L’incidenza della Fondazione è notevole (basti pensare al sostegno che avete dato al Ramazzini e alla sanità locale) senza i vostri fondi il pubblico non saprebbe a che santi appellarsi…
“La Fondazione di Carpi è fortunata tre volte: ha i mezzi per intervenire, due consigli che vanno d’accordo e un territorio relativamente piccolo da sostenere”.
La crisi economica continuerà ancora a lungo?
“Onestamente non vedo alcuno spiraglio di ripresa. Purtroppo credo che la crisi continuerà”.
Chi pensa sarà il nuovo sindaco? E quali sfide lo attenderanno?
“Conosco bene Alberto Bellelli. E’ una brava persona e credo che potrebbe essere un ottimo sindaco. Comunque, chiunque sarà, dovrà affrontare problemi molto complessi considerato che la crisi è ancora in atto e questo provoca una vera e propria disgregazione del tessuto sociale”.
Jessica Bianchi
 

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