Altro che sesso debole!

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La prima palestra è stato il cantiere sui ponteggi a dare disposizioni ai muratori. “Lì ho maturato la convinzione che se non era un problema per me avere la gonna, non doveva esserlo nemmeno per loro. Così la questione è passata in secondo piano come le battute a cui ho sempre replicato scherzando”.  Ai suoi tempi, “alla Facoltà di Architettura di Firenze erano iscritte poche studentesse ed era scritto sui muri che il loro futuro fosse nell’arredamento di interni, ma a me non è mai interessato” ricorda Zelmira Corradini. Convinta che, soprattutto in Emilia Romagna, oggi non sia difficile trovare donne in grado di ricoprire certi ruoli, Zelmira Corradini storce il naso a sentir parlare di quote rosa perché “sul piano professionale non deve esistere una questione uomo/donna ma ci si deve basare sulla valutazione di capacità e competenze”. Oggi, grazie alle conquiste del passato, sono stati fatti enormi passi avanti e sono sempre più numerose le donne che ricoprono la carica di sindaco di una città, di ceo (Chief executive officer) di una società, di direttore di una filiale di banca. Ma Zelmira Corradini, nominata nel luglio del 2013 membro del Consiglio di Amministrazione di Aimag, ribadisce il concetto che è la professionalità a fare la differenza.  “Le donne sono in grado di ricoprire ruoli di responsabilità ma, purtroppo, la società ancora non è disposta a fornire quei servizi che, sul piano personale e familiare, aiuterebbero le donne a superare le difficoltà”. C’è stato un tempo in cui Zelmira Corradini si è impegnata per la sua città “sapendo che sarei poi tornata al mio lavoro e non avrei mai fatto carriera politica”. Nominata assessore nel Comune di Soliera quando Davide Baruffi era sindaco, ancora oggi ricorda positivamente quel periodo e il lavoro di squadra che produsse importanti risultati dal punto di vista urbanistico. Allora rifiutò la delega alle Pari Opportunità perchè “le donne non devono ricadere nell’errore di collocarsi a tutti i costi dalla parte del più debole. Io – dice Zelmira Corradini – non sopporto una lettura forzata delle cose: 8 marzo e quote rosa sono un retaggio del passato che dobbiamo superare. Insomma, la scelta di rimanere femministe come vent’anni fa induce le donne a mettersi dalla parte del più debole e gli uomini a difendere il loro fortino così come stabilito dagli stereotipi della nostra società. Ma è ora di superare questi vecchi luoghi comuni perché i cambiamenti sono nella realtà delle cose”.
E aggiunge: “occorre lavorare affinché le amministrazioni a livello locale attraverso gli assessorati competenti rendano disponibili i servizi indispensabili per sostenere e rafforzare la presenza femminile sul lavoro, anche in ruoli importanti. Le donne non devono più trovare degli alibi”. Una maggior uguaglianza non deve livellare le diverse peculiarità di uomini e donne, a cui Zelmira Corradini riconosce una maggior capacità di sintesi e determinazione nelle scelte. “In una società povera mentalmente in cui ci si lascia vivere senza la coscienza di quello che ci succede, donne, uomini e bambini rischiano di ritrovarsi a recitare in ruoli che non hanno veramente scelto come se per avere di più fossero costretti a pensare di meno”. Cosciente di essere stata interpellata per la necessità di individuare una donna, l’architetto Zelmira Corradini si è sentita all’altezza del compito e non ha rifiutato: oggi si impegna per svolgere al meglio il suo compito di membro del Consiglio di Amministrazione di Aimag.
Sara Gelli
 

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