Se ne va anche Prenatal

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Chiude il negozio di articoli per la prima infanzia di corso Alberto Pio: Prenatal abbassa le serrande del punto vendita in centro storico a poche settimane dalla chiusura di Benetton. Si tratta dell’ennesimo esercizio commerciale che decide di fuggire dal centro ed è inevitabile pensare a un’emorragia.
Un segno dei tempi perché non solo a quello di Carpi tocca questo triste destino di desertificazione.
All’origine c’è stata la pressione della concorrenza della grande distribuzione; con la crisi economica il peso degli affitti per gli esercenti del cuore cittadino è diventato insostenibile così come la pressione fiscale; infine, le aperture domenicali si sono rivelate un mezzo fallimento.  Tanta fatica e altrettanti investimenti da centinaia di migliaia di euro spesi dall’Amministrazione Comunale per riqualificare il centro e rianimarlo non sono bastati a invertire la rotta.
Se è convinzione comune che il commercio anima l’economia dei nostri Comuni, li rende più belli, più vivi e più affascinanti, è indispensabile evitare l’estinzione degli artigiani, delle botteghe storiche e impedire il trasferimento di molte attività commerciali nelle zone periferiche.
E’ scattato il conto alla rovescia e resta poco tempo: i proprietari dovrebbero impegnarsi a rivedere i canoni di locazione; i commercianti, gli artigiani, i ristoratori, i baristi – che pure hanno diritto di essere ascoltati – si devono impegnare a mantenere qualità a prezzi accessibili per conservare potere d’attrazione; l’amministrazione da parte sua è tenuta ad avanzare qualche proposta concreta a partire dalle politiche di incentivazione/disincentivazione, contrasto del degrado e diminuzione dei vincoli che paralizzano il centro storico… Possibilmente prima che Piazza Martiri e corso Alberto Pio si trasformino in squarci di paesaggi lunari.
Sara Gelli
 

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