E’ alla situazione macroeconomica che occorre collegare l’andamento del mercato immobiliare e da quella dipende la sua ripresa. Se c’è stato un calo generalizzato in tutti i settori economici, il 30% in meno dell’immobiliare è definito “inaccettabile” dagli operatori abituati fino al 2007 a piccoli e grandi oscillazioni, ma di durata limitata. Il 2007 segna la fine del boom immobiliare e l’inizio di una discesa, anche abbastanza rapida, durata fino a ieri. Oggi l’Ufficio Studi Gruppo Tecnocasa prevede per il 2014 una contrazione meno marcata dei prezzi e una lenta ripresa delle compravendite. Fabrizio Pavignani, responsabile delle agenzie Tecnocasa a Carpi, Soliera e Rio Saliceto, parla di “fine della discesa lungo il piano inclinato” dopodiché seguirà un periodo di assestamento e, quindi, “anni di calma piatta” prima che il mercato ritrovi le sue certezze.
Il prezzo oggi è più vicino al valore reale degli immobili?
“Le dinamiche del mercato immobiliare dipendono dal volume di domanda e offerta e dall’entry level, cioè dalle condizioni di chi accede alla prima casa. Oggi una coppia giovane in cui entrambi i soggetti guadagnano uno stipendio medio di 1.200 euro può accendere un mutuo di 500 euro circa al mese per acquistare un immobile del valore di 80mila euro e si rivolge, dunque, preferibilmente al mercato dell’usato. Quella stessa coppia giovane dieci anni fa avrebbe potuto fare un mutuo per l’acquisto di una casa da 120mila euro. In parole povere se si incassa meno, si spende meno. A maggior ragione se non si può più contare sull’aiuto economico dei genitori, oggi non più in grado di contribuire. Particolarmente positiva è stata l’iniziativa della Regione Emilia Romagna che, con il bando per le giovani coppie, ha supportato l’acquisto della prima casa mettendo a disposizione un plafond presto esaurito”.
Si vende più l’usato o il nuovo?
“Dell’interesse per l’usato abbiamo appena parlato. Per quel che riguarda il nuovo, alla fine del boom immobiliare si è registrato un disorientamento complessivo delle imprese costruttrici per la difficoltà di vendere unità immobiliari di nuova realizzazione: il nuovo, rimasto invenduto, è diventato vecchio e ha subito una forte contrazione dei prezzi tale per cui imprenditori edili hanno chiuso trattative col rischio di rimetterci. Abituato a quei prezzi, chi intende comprare una casa nuova fatica a comprendere gli aumenti che dipendono dai nuovi criteri edificatori ispirati al risparmio energetico e alla normativa antisismica. Rispetto a dieci anni fa, i clienti oggi sono comunque più preparati e informati”.
Per sollecitare una ripresa del mercato cosa serve?
“La volontà di sostenere il sistema economico e ridare fiducia a questo Paese sono indispensabili”.
Il momento è più difficile per chi compra o per chi vende?
“Fino a qualche tempo fa, indipendentemente dal servizio, le parti uscivano comunque soddisfatte. Ora, indipendentemente dalla qualità del servizio, se ne vanno lamentandosi di aver speso troppo e guadagnato troppo poco. Battute a parte, in questo scenario si aprono delle opportunità di acquisto: il ribasso dei prezzi degli ultimi anni potrà consentire a coloro che hanno il capitale – o che potranno ottenere un mutuo – la possibilità di acquistare a prezzi difficilmente immaginabili alcuni anni fa. Infatti, da diciotto mesi a questa parte abbiamo registrato il ritorno dei clienti storici che comprano per investimento per poi affittare: il mercato delle locazioni continuerà ad assorbire la domanda di coloro che non riescono ad acquistare e le richieste saranno in aumento. I canoni di locazione non dovrebbero però registrare incrementi”.
Dove restano alti i prezzi a Carpi?
“L’area Pallotti (via Verdi, via Focherini…) rimane il top così come la zona di via Berengario vicino all’Ospedale. I prezzi restano alti anche nelle belle periferie: l’area nuova di Cibeno e la Morbidina. Il centro storico si sta riprendendo dopo il colpo inferto dal terremoto”.
Qualche consiglio per chi si appresta all’acquisto?
“Ritagliarsi tempo e strumenti prima di procedere all’acquisto di una casa. Altrimenti affidarsi a professionisti in grado di valutare cosa si sta acquistando dal punto di vista legislativo, fiscale e condominiale. Non è più solo una questione di estetica. Il cliente percepisce la punta dell’iceberg del nostro lavoro ma c’è un background che resta invisibile e consente di acquistare una casa in massima sicurezza”.
Sara Gelli