Amianto nell’acqua: soluzione in vista?

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Si intravede una prima soluzione alle preoccupazioni nate lo scorso luglio, in seguito al rilevamento di piccole quantità di fibre di amianto nell’acqua potabile di Carpi. Sebbene sia comprovato che l’amianto, inalato, sia altamente pericoloso e provochi il mesotelioma (un tumore della pleura) a chi respira le sue particelle microscopiche, non esistono studi approfonditi che quantifichino i rischi derivanti dall’ingestione di questa sostanza.
Tuttavia, per il principio di precauzione, anche in assenza di una piena certezza scientifica sulla pericolosità di una sostanza, non ci si può sottrarre dal prendere tutte le misure necessarie a impedire possibili rischi.
Per questo Aimag ha individuato un espediente per limitare la dispersione di fibre d’amianto nell’acqua che scorre lungo le tubature dell’acquedotto di Carpi.
Il progetto, affidato a un consulente biologo di Bologna, prevede un intervento che consiste nel rilascio di piccole quantità di fosfato monosodico e zinco, due sostanze alimentari e sicure per la salute, nelle condotte. Secondo gli studi effettuati, queste sostanze, disciolte nell’acqua, favorirebbero il processo di formazione di una pellicola di carbonato di calcio che, aderendo alle pareti interne delle tubature, impedirebbe il contatto fra l’acqua e le fibre d’amianto contenute nei tubi. Davide De Battisti, dirigente del servizio idrico integrato di Aimag, ci ha spiegato che, se il progetto andrà in porto, queste sostanze verranno immesse nelle due condotte principali che portano l’acqua a Carpi, in modo da andare poi a distribuirsi in modo omogeneo lungo tutta la rete idrica, risolvendo in tempi brevissimi, e con facilità, il problema. Ma sarà davvero efficace? Questo metodo è già stato utilizzato in situazioni simili? “E’ un intervento sperimentale, in quanto questo sistema è stato già utilizzato con successo su tubature di altri materiali, come acciaio e ferro”, afferma De Battisti. “Tuttavia, le ricerche compiute ci fanno ben sperare sull’aderenza della pellicola di carbonato di calcio anche al cemento-amianto. Siamo molto fiduciosi in merito all’efficacia di questo intervento, anche se potremo saperlo con certezza solo alla prova dei fatti”.
I risultati di questo studio si trovano, attualmente, all’Ufficio di Igiene Pubblica dell’Ausl, dove verrà valutata la sicurezza dell’intervento e la salvaguardia dei parametri di potabilità dell’acqua. De Battisti assicura che la risposta dell’Ausl dovrebbe arrivare entro poche settimane, e a quel punto si potrà procedere in tempi brevi all’attuazione del progetto e alla verifica dei primi risultati.
Si tratterebbe di una soluzione temporanea, per quella definitiva ci vorranno tempi lunghi e risorse ingenti. Dal canto suo Aimag, con il proprio piano industriale 2014-2016, si è impegnata a incrementare di 1 milione di euro gli investimenti per la graduale sostituzione delle tubature in cemento amianto, che costituiscono ancora il 40% della rete idrica di Carpi (si tratta di circa 200 chilometri di condotte).
Laura Benatti