“Noi siamo al vostro fianco”

0
298

Il grido della terra: questo il titolo del quarto libro che il 53enne milanese Fabio Clerici, agente di Polizia Locale in forza al Comando meneghino, ha scritto dopo le sue ripetute esperienze nelle terre emiliane straziate dal sisma del 2012. Uscito nel giugno dello scorso anno per le edizioni TraccePerLaMeta, al suo interno è possibile leggere 13 racconti, 3 poesie e diverse testimonianze reali, tra le quali quella di una ragazza di 14 anni. Fatti e personaggi narrati, anche se romanzati per esigenze narrative, sono reali o traggono spunto da incontri realmente avvenuti. “Ho operato nei mesi di luglio, agosto e ottobre 2012 nel Comune di Novi di Modena e nella frazione di Rovereto – racconta Clerici, che lo scorso dicembre ha presentato a Carpi il suo romanzo, presso il Palavolontariato di Piazzale Re Astolfo, in occasione della Festa degli Auguri della Casa del Volontariato – sono stato inviato in queste località per servizio d’ordine e supporto alla popolazione”. Gli inizi, rivela, non sono stati dei più semplici: “quando ci si approccia a missioni fuori sede si ha la consapevolezza di trovarsi di fronte a difficoltà oggettive, come la diffidenza della popolazione coinvolta, che percepisce la sua quotidianità occupata da estranei. Dopo le iniziali difficoltà abbiamo attuato le politiche di sicurezza utilizzando una sorta di umano buonsenso, che è stato il sentiero tracciato per assicurare la legalità e, nel contempo, ha garantito la correttezza dei rapporti umani, molti dei quali sfociati poi in bellissime amicizie”. Sono tanti gli episodi che, per Clerici, resteranno indimenticabili: “abbiamo incontrato persone che, del dolore, facevano il pasto quotidiano, e ciò nondimeno aprivano spesso le proprie case, anche di notte, per permettere agli equipaggi di utilizzare i servizi o bere una bevanda fresca nella torrida calura estiva emiliana. Ricorderò sempre gli anziani che ci rincuoravano e benedicevano la nostra presenza o i bimbi assistiti dai colleghi che, ‘fuori servizio’, li intrattenevano con programmi di educazione civica e stradale nei campi sfollati”.
Il ricordo più bello che  Clerici conserva è quello dei volti dei terremotati quando dicevano ‘grazie’, mentre il lato negativo è “la lentezza tipicamente italiana nel ripristinare la parte materiale del dissesto. Ho tentato di lasciare una testimonianza tangibile da consegnare alle future generazioni  e sono certo che solo grazie al loro impegno civile e all’innato orgoglio gli emiliani riusciranno, come già stanno facendo, a ripianare i danni materiali. Dal punto di vista emotivo e psicologico, invece, le ferite sono state gravissime, talvolta insanabili, ma credo che il tempo sarà un medico pietoso. Da parte nostra saremo sempre a fianco degli amici”.
Marcello Marchesini

 

clicca e unisciti al nostro canale whatsapp
clicca e unisciti al nostro canale whatsapp
clicca e unisciti al nostro canale whatsapp