Un market dove il denaro è bandito

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We want bread and roses too. Vogliamo il pane e le rose. Lo slogan che scandivano i movimenti femminili nei primi anni del ‘900 negli Stati Uniti è lo stesso che riecheggia ancora oggi per rivendicare una vita più gentile e più dignitosa e non solo per le donne. Di fronte a una crisi che non accenna ad allentare la presa e a un numero crescente di famiglie sempre più bisognose di aiuto per far fronte alle contingenze quotidiane, il Comune di Soliera ha deciso di schierarsi al fianco dei cosiddetti nuovi poveri, cercando di rispondere a un’emergenza sociale senza precedenti. Nasce così il progetto del social market Il pane e le rose intorno al quale è sorta una rete di solidarietà tra gli esercizi commerciali, la distribuzione organizzata, i laboratori artigianali, le attività industriali e agricole, l’associazionismo e i cittadini al fine di recuperare prodotti  – soprattutto alimentari ma non solo – che possano essere distribuiti tramite il social market rivolto a una fascia di cittadini – economicamente deboli e in difficoltà. A tirare le fila della gestione esecutiva del progetto – all’insegna di antispreco e redistribuzione solidale – e del coordinamento delle associazioni e dei volontari coinvolti sarà la Cooperativa sociale Eortè.  Il market di via Serrasina 93, inaugurato lo scorso 11 gennaio, alla presenza  del vice ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, la senatrice Maria Cecilia Guerra, è un fiore all’occhiello decisamente innovativo: è il primo a sorgere in un comune non capoluogo di provincia ed è il primo a vedere direttamente il Comune come ente promotore. Il pane e le rose è un progetto di comunità, capace di unire tutte le forze che operano sul territorio, dai Servizi Sociali alle associazioni, dal tessuto produttivo ai cittadini. Tutti infatti possono essere partecipi del cambiamento, dalla promozione di stili di vita maggiormente sobri e dalla redistribuzione di vari generi per finalità sociali. Insomma una comunità che si prende cura di sé in modo solidale. All’interno del market – aperto due volte a settimana: il mercoledì pomeriggio dalle 15 alle 18, e il sabato mattina dalle 9 alle 12 – non circola denaro, ma è possibile fare la spesa grazie a una tessera a punti nominale a scalare, consegnata ai possessori dei requisiti, stabilito da un regolamento elaborato dai Servizi Sociali dell’Unione Terre d’Argine. Gli articoli sugli scaffali del social market arrivano con svariate modalità, innanzitutto collette alimentari come quella organizzata lo scorso 23 novembre che ha raccolto oltre due tonnellate di prodotti. Oppure possono essere generi alimentari donati dalla distribuzione organizzata, freschi o confezionati vicini alla scadenza ma ancora ottimi, se distribuiti tempestivamente. Ma sono presenti anche generi non alimentari – prevalentemente per l’igiene personale e per la casa. Le persone potranno così scegliere i prodotti più idonei per il numero di buoni che hanno a disposizione.  Per riempire gli scaffali del social market saranno coinvolti tutti gli operatori commerciali disponibili, anche piccoli e medi, oltre a catene e gruppi commerciali presenti sul territorio. Sarà chiesto un aiuto solidale ai solieresi, che potranno sostenere i concittadini in difficoltà acquistando qualche prodotto in più durante la spesa, donando l’equivalente in denaro, destinando gli introiti del 5×1000 dell’Irpef al social market o, ancora, offrendo qualche ora del proprio tempo per l’attività di volontariato necessaria alla gestione del progetto.
Per informazioni:  Servizio Sociale del Comune: tel. 059.568576; Coop Eorté: cell. 338.1607791.

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