“Abbiamo commesso errori ma il nostro è un Comune sano”

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Tra pochi mesi la sua legislatura finirà e dovrà passare il testimone. “Chi verrà dopo di me troverà un Comune sano e con i conti a posto” afferma Enrico Campedelli. Il sindaco di Carpi traccia un bilancio dei dieci anni passati e annuncia i prossimi impegni: a gennaio ci sarà la posa della prima pietra dei lavori della piscina, il primo di marzo l’inaugurazione dei musei civici e a primavera termineranno i lavori di allargamento di via Griduzza.
Sindaco, se le avessero anticipato il futuro e le avessero detto cosa l’aspettava, avrebbe accettato ugualmente la carica di primo cittadino?
“Direi di sì perché sono stati dieci anni molto importanti per la nostra città e anche personalmente, per la mia vita. Sono stati dieci anni molto intensi: durante la prima legislatura (2004-2009) sono state eseguite parecchie opere pubbliche e abbiamo dato un indirizzo preciso per il futuro: abbiamo creato l’Unione dei comuni con Novi, Soliera e Campogalliano, abbiamo rinnovato il centro storico, abbiamo lavorato sulla viabilità. Insomma abbiamo fatto tantissime cose.
Se uno guardasse una foto di prima del 2004 e la confrontasse con una di oggi troverebbe la situazione radicalmente cambiata.
Dal 2009 al 2014 però la gestione è stata molto più complessa nel senso che la crisi economica, sommata alle conseguenze del sisma, ci ha creato non pochi problemi e abbiamo dovuto rimettere mano al programma elettorale perché in momenti di così rapidi mutamenti occorre essere sempre pronti a cambiare.
Devo dire che sì, sono stati anni molto intensi: abbiamo fatto tutto quanto era nelle nostre possibilità per cercare di innovare e dare risposte alle richieste di futuro che arrivano dalla nostra comunità, vista la situazione di crisi generale che c’è nel nostro Paese.
Chiaramente siamo persone e non abbiamo il dono dell’infallibilità quindi i nostri errori li abbiamo commessi ma, tutto sommato, credo che il bilancio di questi dieci anni sia positivo, a fronte anche di un restringimento delle possibilità d’azione degli enti locali. Nel 2004 si parlava di federalismo, oggi siamo in una condizione che più centralista di così non si può: siamo quelli che eseguono quanto deciso a Roma.
Per chi verrà dopo sarà una situazione complicata e nei programmi elettorali bisognerà ragionare delle priorità: investire nel lavoro e nelle imprese, sostenere le persone in difficoltà e sostenere l’istruzione”.
La sua più grande soddisfazione e il suo maggior rimpianto…
“Di soddisfazioni ce ne sono tante nel momento in cui inauguri tante cose: dal 2004 a oggi abbiamo cinque scuole in più, cinque palestre in più, il centro storico rinnovato e siamo riusciti a ‘tenere’ dal punto di vista dei servizi sociali sostenendo le famiglie in dificoltà. Queste sono grosse soddisfazioni.
Il più grande rimpianto è per quei lavori rimasti indietro e per questa situazione generale di crisi dell’economia. A Carpi prima del 2008 c’era un tasso di disoccupazione dello 0,5; oggi  nel lavoro dipendente superiamo il 13: una situazione molto complessa ma che dagli enti locali dipende poco, in quanto legata alle politiche nazionali di investimento sull’innovazione, sulla ricerca e sull’impresa. Credo che questo sia il più grosso rimpianto: ho cercato di fare tutto quanto era nelle mie possibilità e da questo punto di vista sono abbastanza sereno”.
Uomo chiave del Pd provinciale: è fresca la sua nomina a responsabile dell’Organizzazione nella squadra della Bursi. E’ questo il suo futuro?
“Ma… il mio futuro… insomma adesso Lucia mi ha chiesto di assumere questo incarico e devo dire che per me è un bel riconoscimento del lavoro fatto in questi anni. Affronterò anche questa sfida poi vedremo cosa riserva il futuro. Credo però che questo sia un bell’impegno rispetto al futuro delle nostre comunità perché voler bene alla collettività significa far del bene anche al partito quindi prima di tutto occorre pensare alla comunità provinciale”.
Sara Gelli