Il segreto del Vinci? Il gioco di squadra

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“Questo laboratorio polifunzionale, di cui siamo tanto orgogliosi, è il frutto di un grande lavoro di squadra. Qui i ragazzi, in piena sicurezza, potranno finalmente  dedicarsi ad analisi ed esperimenti di Chimica Organica, Chimica Analitica e Biologia, smettendo di migrare tra i vari laboratori degli istituti scolastici provinciali”. Sorride il professor Marcello Ferrari, anima dell’ambizioso progetto dell’Itis Leonardo da Vinci, costato quasi 200mila euro. “Considerato l’interesse mostrato dagli studenti per il corso F.A.S.E e in previsione dell’avvio del nuovo corso di studi del riordino Chimica e biotecnologie ambientali, Ferrari e i suoi collaboratori hanno dato voce all’esigenza di avere un laboratorio all’avanguardia: esigenza nata dentro la scuola ma fortemente sostenuta dal territorio. E’ anche grazie al pressing dei docenti che oggi possiamo tagliare questo nastro”, ha aggiunto il dirigente scolastico Gloria Cattani durante la cerimonia di inaugurazione del laboratorio, lo scorso 17 dicembre. “Un investimento importante, reso possibile grazie alla collaborazione fattiva di tanti soggetti:istituzioni, enti e associazioni, oltre al sostegno e all’impegno del personale della scuola”. “Nonostante la battuta d’arresto dovuta al sisma – ha sottolineato la dottoressa Maria Grazia Roversi della Provincia di Modena – oggi questo laboratorio promesso alla preside, prematuramente scomparsa, Maria Capone è diventato realtà. I laboratori, malgrado gli altissimi costi, rappresentano la nuova frontiera della didattica. Moderni e tecnologici, consentono di preparare i ragazzi in modo puntuale e innovativo affinché possano raccogliere le sfide di un mercato del lavoro sempre più complesso”. Il saper fare, infatti, accanto alle ore di teoria, è parte fondante della formazione degli studenti del Vinci e, come, rilancia Cattani, “noi non ci fermeremo qui. La nostra volontà è quella di offrire ai nostri ragazzi sempre qualcosa in più”. Per l’Itis l’apertura del nuovo laboratorio rappresenta un segno tangibile del ruolo e dell’importanza della scuola nel tessuto locale, ma anche della rinascita dopo il sisma del maggio 2012. “Questo è l’esempio della scuola che funziona – ha commentato l’assessore alle Politiche scolastiche del Comune di Carpi, Maria Cleofe Filippi – nonostante le continue mortificazioni e i tagli. Se le nostre scuole garantiscono ottimi standard qualitativi è perché la comunità si è stretta loro intorno, facendo la propria parte. Tanti soggetti del tessuto imprenditoriale e associativo hanno unito le forze e coadiuvato gli enti pubblici per far fronte al drastico calo di finanziamenti del Ministero. Nell’Unione delle Terre d’Argine, la scuola non solo ha tenuto, ma è migliorata”. A tagliare il nastro del laboratorio è stato il diplomato del corso F.A.S.E, Simone Vacondio, al quale, nei giorni scorsi, è stato attribuito il premio in denaro di 500 euro, previsto dal Miur per la “valorizzazione delle eccellenze”, ovvero per gli studenti diplomati con 100 e lode. A illustrare con competenza il laboratorio e le sue innumerevoli strumentazioni ci hanno poi pensato tre studenti del Vinci, Matteo, Francesco ed Emanuele. L’ennesima conferma che al Vinci, talento, passione ed entusiasmo non solo sono di casa ma vengono premiati ogni giorno. Un’eredità che ci ha lasciato in dono Maria Capone.

Jessica Bianchi

 

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