L’abusivismo è un fenomeno strisciante, sotterraneo e, di conseguenza, difficile da misurare. Ben più evidenti, soprattutto nell’attuale contesto economico, sono invece i suoi effetti, non solo per le imprese che operano alla luce del sole, ma anche per i consumatori e l’intera comunità. I primi, infatti, rivolgendosi agli abusivi corrono rischi personali – da quelli relativi alla salute a quelli di carattere legale, con sanzioni che possono arrivare a migliaia di euro – mentre la seconda si trova a dover sostenere i costi di servizi utilizzati ma non pagati dagli abusivi. Cna ha voluto affrontare questo fenomeno attraverso il progetto Imprese vere, il quale cerca di coinvolgere tutti gli attori che possono intervenire per contrastarlo: le aziende, i consumatori e le Forze dell’Ordine. “A livello nazionale – sottolinea Claudio Saraceni, presidente di Cna per l’Area Terre d’Argine – nel 2012 sono stati stanati evasori totali per 22,7 miliardi di euro, ovvero ciò che nello stesso anno l’Inps ha speso per finanziare tutti gli ammortizzatori sociali”.
E’ stato predisposto un protocollo che individua all’interno del “Comando della Polizia Municipale un apposito Ufficio che avrà il compito di raccogliere il materiale utile alle azioni di controllo, attraverso le segnalazioni che potranno arrivare anche via mail (protocollo.abusivismo@terredargine.it o telefonando al numero verde di Cna 800.200.220), spiega Barbara Bulgarelli, responsabile di zona di Cna.
“Con spot e annunci sui media – prosegue Bulgarelli – cercheremo di mettere al corrente i consumatori dei rischi che si corrono rivolgendosi agli abusivi; rischi che abbracciano un po’ tutti i servizi, dal commercio al benessere – acconciatura ed estetica, ad esempio – dall’informatica all’autoriparazione. Ma cercheremo anche di convincere gli abusivi a emergere, sfruttando i regimi fiscali agevolativi in essere, come ad esempio, quello che permette di accedere a una tassazione forfettaria del 5% per i primi tre anni di attività”.
“Non ci aspettiamo certo di risolvere del tutto il problema – conclude Saraceni – ma Cna con questo progetto vuole dare un segnale alla comunità. Vorremmo contribuire a creare una cultura che abbia la piena considerazione del fatto che l’abusivismo ha costi diretti e indiretti: tra i primi ci sono i rischi per la salute, tra i secondi l’evasione fiscale che si nasconde dietro al ricorso a falsi commercianti, artigiani e professionisti truffaldini. Persone che, non pagando i servizi pubblici di cui si servono, non solo praticano concorrenza sleale nei confronti degli operatori veri, ma fanno pagare di più l’intera collettività”.