Ha 24 anni, è una ragazza solare e allegra, ed è carpigiana. Tuttavia non è facile trovarla a spasso per la sua città natale. Ha passato gli ultimi cinque anni in molti luoghi diversi, in Italia e all’estero, per inseguire i propri sogni: diventare interprete e scoprire il mondo. Senza mai rinunciare, fra un’avventura e l’altra, a fare ritorno a casa. Abbiamo chiesto a Teresa Cavazzuti di raccontarci la sua vita di instancabile viaggiatrice.
In questo momento dove vivi e cosa fai?
“Vivo a Roma e ho da poco iniziato il mio ultimo anno di studi per ottenere la Laurea magistrale in Interpretariato. La capitale è stupenda, è davvero l’ombelico del mondo, una città in cui si respira la Storia in ogni angolo”.
Quali sono le tue precedenti esperienze in Italia e all’estero?
“Due anni fa mi sono laureata alla Scuola per Interpreti e Traduttori di Forlì, e durante gli anni universitari ho vissuto per alcuni mesi in Francia, grazie all’Erasmus. In seguito ho svolto un anno di esperienza lavorativa in Irlanda; per i primi tempi ho trovato un impiego in un’agenzia di traduzioni a Dublino, poi ho lavorato come guida turistica in giro per l’Irlanda, cosa che continuo a fare tuttora come lavoro stagionale estivo: l’anno che ho passato sotto il cielo irlandese mi è rimasto profondamente nel cuore. Al ritorno in Italia ho deciso di riprendere i miei studi di interpretariato, prima con un Master di un anno a Torino e ora con la laurea magistrale qui a Roma, per completare la mia formazione”.
Hai sempre desiderato viaggiare o hai iniziato per caso ad allontanarti da Carpi?
“Ho iniziato a viaggiare tardi, ma da quando ho iniziato non sono più riuscita a smettere. Il mio primo grande viaggio è stato quando ho iniziato l’università a Forlì, andando a vivere fuori casa; da quel momento in poi ho incontrato persone di tutti i tipi e provenienti da tanti luoghi diversi, e grazie a loro mi si sono aperti nuovi orizzonti al di fuori dell’ambiente in cui ero cresciuta”.
Quali sono i tuoi progetti futuri? Tornerai a vivere a Carpi?
“Forse un giorno potrei tornarci, ma non così presto. Per ora ho intenzione di continuare a scoprire il mondo e voglio cogliere qualsiasi opportunità si possa presentare, anche se ancora non so cosa mi riserverà il futuro. D’altronde, il mio quadro preferito è il Viandante sul mare di nebbia: ritrae un viaggiatore che non vede davanti a sé; perché l’importante non è la meta, bensì il viaggio stesso, come occasione continua di cambiamento della propria vita attraverso il contatto con mondi diversi. Inoltre penso che la flessibilità sia una componente essenziale della società in cui viviamo: bisogna sapersi adattare. Con la crisi economica, spesso non è semplice trovare lavoro vicino casa, ma ciò non è necessariamente un ostacolo, perché può rivelarsi un’ottima opportunità per crescere. La mia ambizione è quella di diventare interprete di conferenza, cosa non certo facile in un paese come l’Italia che non riconosce ancora questa professione in modo adeguato. Trovo sempre bello, comunque, tornare a Carpi dopo un viaggio, perché ogni volta vedo la realtà di casa in modo diverso, grazie alle esperienze che mi hanno insegnano a guardare la quotidianità da prospettive nuove”.
Un tuo consiglio ai nostri lettori?
“Viaggiate, gente: se non con il corpo, almeno con la mente. Del resto, un grande giornalista e scrittore come Tiziano Terzani, che ha viaggiato moltissimo, alla fine della sua vita si è reso conto che il viaggio più importante è quello interiore”.
Laura Benatti