I promessi mobili mai arrivati

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“Lungi dall’intenzione di fare dello spirito, il richiamo al capolavoro manzoniano è tutt’altro che fuori luogo, poiché proprio questo è accaduto ai clienti del mobilificio La Fabbrica”. Commenta così Vainer Rustichelli di Federconsumatori Carpi la chiusura improvvisa del mobilificio carpigiano (Arredamento Artioli) e i conseguenti gravi disagi dei clienti rimasti a bocca asciutta: “non sono mancate, già a partire dalla fine del 2012, le promesse di consegna delle più svariate tipologie di mobilio; dalle cucine ai salotti, dalle camere da letto a mobili singoli adatti a particolari esigenze abitative. Le proposte di vendita e consegna di mobili si sono poi intensificate a partire dall’inizio 2013, protraendosi con grande successo nei mesi primaverili e continuando fino alle soglie dell’estate; probabilmente anche per i prezzi particolarmente convenienti praticati. Va rilevato – ammette Rustichelli – che i moduli contrattuali redatti erano regolari e circostanziati, le caratteristiche dei beni acquistati descritte con cura, giusto risalto dato ai frequenti sconti e particolare riguardo all’indicazione della prevista data di consegna e, infine, l’importo dell’acconto o della caparra versati dal cliente all’atto della firma. Per chi aveva difficoltà economiche nessun problema: la concessione di un prestito per l’acquisto era garantito da una finanziaria”. Non restava dunque che attendere la consegna di quanto pattuito, peccato che i mobili promessi non siano mai arrivati nelle case degli ignari clienti.
Grossisti e produttori hanno infatti smesso di rifornire La Fabbrica e questa, dopo avere consegnato le giacenze di magazzino ai clienti più insistenti, ha cessato l’attività, pur continuando “a incassare acconti, caparre e gli importi dei finanziamenti versati per intero dalla finanziaria, sicché vi sono tutt’ora famiglie che continuano a pagare rate di mutuo per mobili che mai riceveranno”. Pur non conoscendo il numero preciso di persone rimaste vittima dell’azienda, sono più di 30 coloro che si sono rivolti a Federconsumatori in cerca di consigli e informazioni: “per una parte di loro – prosegue Rusitichelli – abbiamo iniziato un’azione legale a loro tutela”. Ricordiamo anche che Federconsumatori aveva contattato il titolare del mobilificio il quale, inizialmente, si era reso disponibile per un confronto. Dopo l’ennesimo due di picche dell’uomo però, l’associazione dei consumatori ha deciso di percorrere altre strade. Tramontata l’ipotesi della mediazione e del compromesso, aggiunge il presidente di Federconsumatori Modena, Renza Barani, “stiamo facendo una serie di verifiche per capire che tipo di iniziativa sviluppare. Non escludiamo un’azione legale collettiva, anche se avremmo voluto evitare di ricorrere alla giustizia ordinaria”.
J.B.