Buche: si deve fare di più!

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Sono due i giovani che, lo scorso weekend, hanno perso la vita sulle strade cittadine. Andrea Depietri e la 22enne Greta Morellini, residente a Novellara, finita contro un albero tra la Romana Sud e via Carlo Marx. Anche se questo è il tempo del lutto, le considerazioni sullo stato del manto stradale dei nostri assi viari sono a dir poco inevitabili per cercare di comprendere le cause che hanno portato alla morte di questi due giovani. Nell’occhio del ciclone soprattutto il tratto della Romana Nord, tra Novi di Modena e Fossoli, di competenza provinciale, dove ha perso il controllo del veicolo Andrea Depietri, finito nella corsia opposta e scontratosi con l’autobus che sopraggiungeva. Storicamente infatti l’asse è disseminato di profonde fessurazioni e avvallamenti: un vero pericolo per chi vi transita ogni giorno. Immediata la reazione della Provincia di Modena: “nel tratto di Fossoli – ha spiegato Egidio Pagani, assessore provinciale alle Infrastrutture – la Provincia ha eseguito nel 2012 un intervento strutturale sperimentale con l’iniezione di resine nel sottosuolo proprio nel tentativo di risolvere definitivamente il problema del continuo formarsi di avvallamenti a causa delle particolari caratteristiche del terreno sottostante l’arteria”. Due i milioni di euro spesi allora su un tratto lungo circa due chilometri. “Intervento – prosegue l’assessore – che ha migliorato la situazione e si è rivelato efficace al 95%”. Malgrado ciò, restano troppi i dislivelli che punteggiano il resto della strada: “è vero – ammette Egidio Pagani – ma il fondo argilloso su cui è costruito l’asse continua e muoversi a seconda delle condizioni atmosferiche. Per tale motivo, in agosto è stato eseguito un ulteriore intervento di manutenzione in due punti dove gli avvallamenti si erano formati nuovamente, uno di questi proprio nel punto dove si è verificato il sinistro. Tuttavia, ancora una volta, il fondo non ha tenuto e i tecnici hanno installato l’apposita segnaletica per indicare la pericolosità del tratto e l’obbligo di ridurre la velocità di percorrenza a 50 chilometri orari”. Per risolvere il problema alla radice occorrerebbe costruire una sorta di viadotto: per farlo però servirebbero decine di milioni di euro e la chiusura della strada per alcuni anni. “Una soluzione impraticabile dal momento che la Provincia non ha risorse a disposizione. Non ci resta quindi altro da fare che procedere con una manutenzione puntuale e costante”, conclude l’assessore Pagani. Ovvero soldi spesi per mettere “pezze” insufficienti ad allontanare dalla mente di ciascuno di noi il dubbio che, forse, senza quegli avvallamenti un quindicenne sarebbe arrivato a scuola sano e salvo e una famiglia non lo starebbe piangendo.
Jessica Bianchi