“La storia della maglieria è passata di qua”

0
1616

Studente in Economia, il 24enne Nello Gatti, è appena rientrato da un’esperienza di Erasmus a Vienna. Napoletano di origine, ma carpigiano d’azione, Nello è il proprietario di uno stabile, tra le cui mura, è passato un pezzo di storia dell’economia cittadina. “L’edificio che possiede la mia famiglia in via Lama – racconta – ha visto nascere l’impero di Guido Molinari, il noto imprenditore carpigiano che, nel dopoguerra, creò la ricchezza di Carpi con la costruzione della moderna industria della maglieria e della confezione, fondando, insieme alla moglie, Odette Gualdi, il maglificio Molly”. Negli Anni Ottanta, la zona racchiusa tra le vie Marx e Lama costituiva il cuore pulsante della produzione tessile/abbigliamento. L’essenza creativa della carpigianità. A ridar vita a quelle mura ormai abbandonate e a proseguirne la storia manifatturiera, ci pensò, nel 2001, Luigi Gatti con la sua Gatti group, fino a quando, nel 2009, la crisi iniziò a mordere duro, obbligando l’imprenditore a chiudere i battenti. Affittato poi alla ditta Aliz – Opere tessili, maglificio icona del Made in Italy, il fabbricato versa ora in completo stato di abbandono. “Gli incessanti colpi della crisi, accompagnati dalla tragedia del terremoto, hanno costretto anche Aliz a lasciare il locale e oggi quella zona, una volta emblema dell’eccellenza carpigiana e del forte spirito imprenditoriale della nostra terra, è completamente abbandonata a se stessa”. La crisi incalza, è innegabile, e la culla del tessile si è trasformata, per molti, in una tomba. I giovani, con le loro idee innovative e la loro capacità di rinnovare, potrebbero rappresentare quel cambio di passo indispensabile per far decollare, ancora una volta, la nostra città. Ma le idee, da sole, non bastano. “Una volta terminato il Master in Economia che sto frequentando – prosegue Nello Gatti – il mio desiderio sarebbe quello di creare qualcosa di nuovo, magari all’insegna del riuso, della green economy, settori in cui intravedo grandi potenziali di crescita. Viviamo in una città dove servizi e infrastrutture reggono; una città posta su una direttrice fondamentale, nonché strategica, come l’autostrada del Brennero… vorrei che l’Amministrazione Comunale fosse più vicina agli imprenditori e a coloro che desiderano rilanciare l’economia in modo concreto. Il nostro è un capannone a vocazione produttiva di 5mila mq: considerata la grave congiuntura economica è alquanto improbabile che qualcuno voglia acquistare o affittare uno spazio tanto grande. Mi domando perchè la pubblica amministrazione non snellisca la burocrazia nè si ammorbidisca sul fronte dei vincoli legati alle destinazioni d’uso. Oggi lo stabile è bloccato, vorrei frazionarlo, tenerne una parte per me e affittarne altre porzioni, da abidire a usi differenti, ma posso convertirlo solo al 30 per cento”. L’amarezza di Gatti è un sentimento diffuso, sono in molti, infatti, a lamentare la distanza della politica dalla vita vera. Uno scollamento che ferisce coloro che tengono botta malgrado tutto. “Ci vorrebbe un’amministrazione più sensibile alle istanze delle imprese, pronta a sostenere le idee creative dei più giovani e, al contempo, capace di creare le condizioni necessarie per attrarre nuovi stabilimenti produttivi”. Ma accanto a una Giunta lungimirante occorrono idee vincenti: “i giovani – conclude Nello – se ci metteranno mente, cuore e passione potranno diventare vere e proprie locomotive di questa nostra economia e segnare la rinascita della nostra città”. Solo in questo modo, da zona depressa, Carpi potrebbe ricominciare – forse – a brillare.
Jessica Bianchi