Pd, l’ora dei tagli

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Il Pd nazionale ha annunciato la cassa integrazione per i propri dipendenti e anche da queste parti arriva l’ora dei tagli: il Pd dell’Emilia Romagna ha rinunciato all’inizio dell’anno al 30% del personale e la federazione di Modena deve fare i conti anche col terremoto. La notizia positiva è che si organizzano nuove feste dell’Unità; quella negativa è che la crisi del tesseramento e il taglio dei rimborsi pubblici ai partiti stanno costringendo le federazioni ai salti mortali per chiudere i bilanci. In casa Pd, l’unico partito strutturato soprattutto nelle nostre terre, il mestiere più difficile non è quello del segretario ma quello del tesoriere. Per la federazione di Modena è Cristina Cavani, responsabile provinciale delle risorse del Pd, a rispondere ad alcune domande.
Quali sono i numeri del consuntivo 2012? Cosa incide maggiormente: la crisi del tesseramento o il taglio dei rimborsi pubblici ai partiti?
“Il consuntivo 2012 del Pd modenese chiude sostanzialmente in pareggio, per la verità con un piccolo utile di 2.892 euro, così come avevamo preannunciato a gennaio, e non con un avanzo di bilancio, come era stato negli ultimi due anni, a causa del terremoto. Infatti non solo dall’area del cratere sono arrivati meno contributi, quasi 100mila in meno, in considerazione del fatto che molte Feste democratiche non si sono potute tenere ma, come partito, abbiamo deciso di indirizzare delle risorse verso quelle zone. Oltre al centro di raccolta allestito a Ponte Alto, alle attrezzature che abbiamo messo al servizio delle zone terremotate, ai fondi (649mila euro) raccolti con il conto corrente aperto dal partito a livello regionale, vorrei ricordare che 100mila euro degli utili della Festa provinciale sono stati destinati alla ricostruzione.
Il taglio dei rimborsi pubblici ai partiti pesa invece in maniera marginale sul nostro bilancio dal momento che, per noi, incide solo per il 7/8% del totale. Il tesseramento, infine, sta vivendo un momento altalenante, da una parte, incide la crisi che investe la politica, ma lo stallo sembra, in parte, controbilanciato da un fenomeno nuovo emerso dopo l’esito positivo delle Amministrative: molti giovani, che non avevano la tessera, si stanno avvicinando al partito riconoscendolo come l’ultima forza politica seria rimasta. Numeri ufficiali sul tesseramento ancora non ce ne sono, ma sono alcune decine i nuovi aderenti giovani iscritti al Pd”.
Di quanto si è ridotto il bilancio rispetto all’anno precedente? E rispetto agli anni d’oro del partito?
“Quello che abbiamo approvato è il consuntivo 2012. Avrebbe dovuto chiudersi, secondo il preventivo, con un utile programmato di 197.200 euro, a causa del sisma invece, abbiamo chiuso con un utile di poco inferiore ai 3mila euro. Per il bilancio 2013 abbiamo, al momento, solo proiezioni. I problemi potrebbero essere vari: con la prospettata riforma del finanziamento pubblico dei partiti, credo che anche la percentuale minima che pure ricevevamo debba essere derubricata. Inoltre la crisi generalizzata comporta un calo nelle entrate pubblicitarie, una voce molto importante per le nostre Feste. Infine, sull’andamento del tesseramento inciderà anche il modo in cui evolverà la situazione interna del partito dopo il congresso in autunno. Tenuto conto di tutti questi elementi di possibile criticità, comunque, puntiamo a chiudere anche questo bilancio in pareggio perseguendo la strada della sobrietà e del contenimento dei costi”.
Su cosa si è risparmiato?
“Nei primi due anni di attività del Pd, il partito aveva accumulato un deficit, di poco inferiore al milione di euro. Dal 2010 lavoriamo per ripianarlo e gli avanzi di gestione sono stati indirizzati a questo obiettivo. L’impegno è continuato nei due anni successivi e solo nel 2012 questo trend virtuoso si è interrotto a causa del sisma. Una strategia di contenimento delle spese, quindi, è in atto da diverso tempo: la riorganizzazione ha puntato, da una parte a incrementare le entrate, come l’utile della Festa provinciale e, dall’altra, a ottenere risparmi. All’inizio di quest’anno, ad esempio, abbiamo cambiato sede. Il trasloco dal civico 31 al 15 di via Scaglia est in una sede di superficie inferiore ha consentito un dimezzamento dei costi rispetto agli anni precedenti”.
Quanti dipendenti Pd lavorano in Federazione a Modena? Sono previsti tagli nei prossimi anni?
“I dipendenti tecnici sono una ventina, mentre non ci sono più funzionari politici con contratti da dipendenti”.
Tengono le Feste de L’Unità: si è dovuto rinunciare a qualcuna? Ce ne sono delle nuove?
“A parte il 2012 nel corso del quale è stato impossibile realizzare alcune feste nelle aree colpite dal sisma, il trend del numero delle feste è di costante crescita: nel 2009 erano poco meno di 20, ora sono raddoppiate. Anche i Circoli che da anni non riuscivano a fare una festa ora la stanno programmando: penso, ad esempio, a Serramazzoni. In totale, quindi, considerando l’intero anno, terremo una quarantina di Feste democratiche, la vera forza politica, organizzativa ed economica del nostro partito”.
Sara Gelli