Le violente scosse di terremoto del maggio scorso hanno inferto una ferita profonda all’azienda agricola di Antonio Garzetta a Fossoli. Una piccola oasi di benessere quella creata dalla famiglia di Antonio, una perla incastonata tra campi di grano e alberi colmi di frutti. E se i ritmi della natura continuano a scorrere immutati, per Antonio, la moglie Leonilde e i due figli, Linda e Francesco, la vita si è fatta ben più drammatica. “La nostra casa – raccontano i due coniugi – appare intatta dall’esterno. In realtà è letteralmente implosa. Il sottotetto è ceduto, la scala si è staccata e mia figlia mentre correva giù è caduta, rompendosi il coccige”. “Perdere la propria casa – aggiunge Leonilde – è un grande dolore. Indescrivibile a parole. Ma siamo ancora qui e questa è l’unica cosa che conta. Ogni tanto arriva un po’ di sconforto, ma ci facciamo coraggio. La nostra vita è questa. E’ tutto qui: la nostra passione, i nostri sacrifici. Questa terra rappresenta ciò che siamo e ciò che abbiamo costruito sino a oggi, non la possiamo lasciare”. E la passione di Antonio – arrivato a Carpi dal Veneto nel 1968 – è qualcosa di tangibile. Basta guardare i suoi occhi brillanti d’amore e di orgoglio quando ci presenta Ambassador, un bellissimo esemplare di razza Haflinger. “Allevare cavalli – ci racconta – è la mia gioia. Ambassador è il mio capolavoro: un campione che ha vinto numerosi premi”.
Li avevamo conosciuti così, un anno fa. Una famiglia unita. Coraggiosa. Piena di speranza. Oggi la situazione non è cambiata. Antonio e Leonilde vivono ancora nel container donato dall’azienda privata Cascina Pulita srl per fronteggiare quella che oggi non è più emergenza bensì ordinaria amministrazione, mentre Linda e Francesco vivono in un appartamento in affitto a Rolo. “Era il posto più vicino a casa nostra – ci spiega Linda – ma ci andiamo solo a dormire. Per me è impossibile stare lontana da casa, praticamente appena sveglia, ci torno”. E’ stato un anno difficile e la vita in container è disagevole: “quest’inverno con la stufa a legna abbiamo fatto fronte alle temperature più rigide, vedremo come ce la caveremo in estate”. La famiglia Garzetta però è preoccupata: “lo studio incaricato della realizzazione del progetto di ripristino della nostra casa sta iniziando ora le pratiche. Le incognite legate all’interpretazione delle ordinanze sono ancora tante e i tempi tecnici legati poi all’approvazione dei progetti sono lunghi. A un anno dalle violente scosse che hanno reso gravemente inagibile la nostra casa, non sappiamo ancora quale sia l’entità della spesa che dovremo affrontare per ristrutturarla e in che percentuale saremo risarciti.
Purtroppo non avendo ancora in mano un progetto, temo di non veder nemmeno iniziare il cantiere entro la fine del 2013. Vorrei che la burocrazia venisse snellita e che coloro che esaminano i progetti fossero più celeri: il pensiero di passare un altro inverno fuori casa fa male al cuore e abbatte il morale”. Ma in mezzo a tutto questo orrore e a questa incertezza, la natura continua a fiorire. A rinascere. Qualche nuovo cavallino ha aperto gli occhi per la prima volta e, a commuoversi davanti al suo primo respiro, c’era anche Linda: “questa è la mia casa ed è qui che voglio restare. Spero solo che tutta questa follia finisca al più presto”.
Jessica Bianchi