No gas a Correggio

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Finale, Camposanto, Ravarino, Medolla, San Felice, Mirandola, Bomporto, non sono gli unici Comuni che interessano alle compagnie petrolifere. Purtroppo, anche per il Comune di Correggio esiste in Regione una richiesta per un progetto che prevede l’installazione di trivelle per la ricerca di idrocarburi.
I siti individuati dalla società petrolifera, la quale peraltro non esclude la possibilità di creare un deposito di gas,  si trovano a una manciata di chilometri da Carpi, su un territorio ad alto rischio sismico, che purtroppo ha dato prova della sua attività in un passato molto recente, quindi su una realtà geologica e ambientale dall’equilibrio molto delicato. In pratica, verrebbero installare gigantesche trivelle, con relativo corredo di vasche per i fanghi di perforazione  a cielo aperto nelle nostre campagne , a due passi dalle abitazioni, dai canali, da piante monumentali, in zone dedicate alle colture agricole che nulla hanno a che vedere con zone tipo Texas, disabitate anche per km interi o come il deserto del Kuwait.
Non meno preoccupante è il potenziale rischio sismico dovuto sia agli stoccaggi sotterranei di gas, ma anche al disequilibrio causato dall’estrazione prolungata di idrocarburi, non adeguatamente compensati nel sottosuolo , pratiche ancora più pericolose in presenza di faglie attive, come quelle di Correggio. Il vecchio giacimento di metano di ENI è compreso nei comuni di Correggio, Rio Saliceto Bagnolo e Campagnola, un territorio che però è stato dichiarato dal Ministero sito non idoneo allo stoccaggio e quindi per il principio di precauzione  non potrebbe accogliere sul suo territorio tale progetto.
La preoccupazione è tanta e recentemente si è costituito  un gruppo spontaneo  di cittadini in un comitato locale No Triv, il cui primo scopo è quello di fare informazione, dato che troppo spesso la cittadinanza è all’oscuro di quanto sta succedendo. Tra le iniziative, l’organizzazione di serate informative, la prossima sarà lunedì 3 giugno, alle 20.45, con la professoressa Maria Rita d’Orsogna a Fabbrico, oltre a una raccolta di firme da depositare in Regione, a sostegno delle Osservazioni già presentate in opposizione alle istanze presentate dalle compagnie petrolifere.

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