I nostri figli dopo di noi

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Cosa sarà dei nostri figli ‘dopo di noi’? L’interrogativo è spesso angosciante, soprattutto se, i figli in questione, sono persone con disabilità. Per tentare di offrire alle famiglie uno spunto di riflessione e dar vita a percorsi di progressiva presa di coscienza, l’associazione Progetto per la vita di Carpi ha messo in piedi Autonomia in famiglia e dalla famiglia (in collaborazione con Fondazione Casa del Volontariato e Fondazione CRC, con il patrocinio del Comune di Carpi e il contributo Confederazione italiana agricoltori e Il Tesoro Nascosto). “La nostra associazione – spiega la presidente Fiorella Facciolo – non si occupa di sussistenza, bensì di promuovere una nuova cultura della disabilità. Chi nasce disabile – o lo diventa – non può continuare a essere considerato semplicemente come un soggetto di cui farsi carico, bensì come un protagonista attivo della propria vita”. E per facilitare tale cambio di mentalità è fondamentale affrontare lo spinoso tema dell’autonomia. “Intesa non come autosufficienza – precisa la psicologa Raffaella De Santis, responsabile del progetto, insieme alla collega Vera Morselli – bensì come capacità decisionale. Scopo prioritario del progetto è infatti quello di fornire alle persone disabili le basi psiologiche e culturali necessarie per poter prendere decisioni, per valorizzare le proprie capacità e i propri vissuti e, infine, per sviluppare una capacità di autodeterminazione”. Il tema è complesso e molte sono le resistenze da abbattere, poiché, prosegue Facciolo, “le stesse famiglie scacciano il pensiero del dopo di noi e spesso sono costrette a correre ai ripari troppo tardi. In realtà occorre maturare una maggiore consapevolezza: i genitori devono essere consci che invecchieranno e, allo stesso tempo, che i loro figli crescono e non sono più bambini”. Il progetto Autonomia in famiglia e dalla famiglia consta sostanzialmente di due parti: sostenere i disabili adulti e le loro famiglie nella costruzione di un percorso di progressivo distacco attraverso la sperimentazione, in piccoli gruppi, della vita in un luogo diverso dalla propria abitazione durante i fine settimana e, infine, promuovere momenti teorici e di confronto, con genitori e figli. “Durante gli incontri – continua De Santis – intendiamo dar voce a dubbi, paure e aspettative, per pensare insieme strumenti realistici per mettere in piedi percorsi di autonomia dalle figure genitoriali”. Ma alle parole, Progetto per la vita accompagna anche fatti concreti. E’ decollato nel novembre scorso un progetto pilota senza precedenti per la Corte dei Pio. Grazie alla generosità di alcuni cittadini (come Rossella Lamparelli e A. Secondo, al contributo di Lions Club Alberto Pio di Carpi, alla raccolta fondi Arte per la Vita sostenuta da numerose pittrici e dal Centro sociale Graziosi, e alla disponibilità dei volontari della Polisportiva San Marino) sono partiti i primi weekend in autonomia. “Una mamma ha messo a nostra disposizione un appartamento a Migliarina – prosegue De Santis – che ospita per due fine settimana al mese, tre disabili, di 20, 30 e 40 anni, affinché sperimentino nuove esperienze e imparino a far fronte alle contingenze quotidiane, dal preparare la lista della spesa alla preparazione del pasto, alla gestione e organizzazione del tempo libero”. Tre persone con disabilità diverse che hanno la possibilità concreta di dimostrare di potercela fare da sole, compensandosi, “seppure sempre seguiti da operatori della nostra associazione, della Parrocchia San Giuseppe Artigiano e, a breve, da volontari della Croce Rossa di Carpi e grazie agli autisti straordinari della Polisportiva di San Marino”, aggiunge Facciolo. “Si tratta, per i ragazzi, di un’opportunità per imparare a vivere senza la costante presenza dei genitori e preparare così il proprio futuro di adulti, ma anche di offrire alla famiglia la possibilità di vedere il proprio figlio ‘sotto una nuova luce’, e avere così l’occasione per iniziare a progettare insieme a lui un differente futuro. Il progetto potrebbe essere definito come un ‘laboratorio di autonomia’, in grado di favorire l’inserimento sociale  in contesti di normalità, evitando così la chiusura del disabile in ambito familiare”, conclude Raffaella De Santis. Un progetto che dovrebbe terminare a giugno ma che i 36 sostenitori di Progetto per la Vita sperano di poter proseguire e allargare in futuro. Risorse permettendo, naturalmente. L’associazione infatti per dare gambe ad Autonomia in famiglia e dalla famiglia ha potuto contare soltanto su 11mila euro. “La Casa del Volontariato in un momento di crisi del welfare come questo si mette al fianco delle associazioni che promuovono iniziative a favore dei più fragili – ha dichiarato il presidente Lamberto Menozzi – ma è necessario che questi enti uniscano le forze per ottenere maggiori finanziamenti e dar vita a progetti duraturi e stabili”. Questa sarà la vera sfida del terzo settore, andare oltre i personalismi e fare squadra per poter così continuare a dare risposte concrete a una cittadinanza sempre più impoverita e bisognosa di cure, di cui il pubblico non può più farsi carico da solo.
Jessica Bianchi

Sabato 23 febbraio un Seminario alla Casa Del Volontariato
Autonomia in famiglia e dalla famiglia

Sabato 23 febbraio, presso la Casa del Volontariato di Carpi, si terrà un’assemblea nel corso della quale ragazzi e famiglie potranno affrontare e approfondire, nel ruolo di protagonisti, le tematiche principali che accompagnano la vita adulta e il percorso di autonomia.
Numerosi gli esperti che interverranno: Giorgio Magnani, psichiatra presso il Centro di Salute Mentale Carpi e responsabile del Centro Diurno e dei Gruppi Appartamento; Vanda Menon, medico Specialista in Geriatria per i Disturbi Cognitivi del Distretto Ausl di Carpi (per l’aspetto particolare della famiglia in invecchiamento); Rossana Cattabbriga, responsabile del Settore Disabili Adulti del Distretto Ausl di Carpi; Sabrina Tellini,
Responsabile Area non autosufficienza dei Servizi sociali dell’Unione Terre d’Argine e, infine, le psicologhe e psicoterapeute Raffaella De Santis e Vera Morselli, responsabili del progetto. Modererà Nelson Bova, giornalista e presidente de Il Tesoro Nascosto, associazione genitori figli con disabilità.
La giornata inizierà  con una presentazione dell’associazione Progetto per la Vita seguita dall’apertura della plenaria dove si approfondirà l’importanza di costruire un percorso di autonomia volto a prevenire le preoccupazioni del dopo di noi.