Il nostro motto? Resistere

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Il caso della Polisportiva Dorando Pietri, con un bilancio che svela debiti e pochissima liquidità in cassa, è ormai noto. Ma non è l’unica realtà carpigiana ad attraversare un periodo caratterizzato dalle difficoltà nel far quadrare i conti: anche dalla Polisportiva Sanmarinese arrivano, infatti, segnali di inquietudine circa l’anno sportivo alle porte, per intenderci quello 2013-2014. I vertici dell’istituto stanno concludendo in questi giorni il bilancio dell’anno solare: non si prevede certo un conto in rosso come quello della Dorando ma nemmeno utili da investire nella prossima stagione. Fatto, quest’ultimo, che potrebbe ripercuotersi sulle attività gestite dalla Sanmarinese. “Il nostro motto oggi è resistere, resistere, resistere – spiega Carlo Saccani, consigliere delegato della Società – la situazione è difficile: molte aziende continuano a sostenerci economicamente, anche se il loro impegno è più ridotto a causa della crisi e delle difficoltà conseguenti il terremoto”. Accanto agli sponsor, nella voce entrate si registrano le quote sociali – 20 euro all’anno per un totale di circa 120 soci – e quelle annuali richieste agli atleti che però, specifica Saccani, sono state congelate da un paio di anni per favorire le tante famiglie, italiane e straniere, che altrimenti non potrebbero permettersi di far praticare un’attività sportiva al proprio figlio. Si aggiungono poi i proventi della tombolata: dell’incasso totale circa l’89% va in premi, mentre il restante rimane in utile alla Polisportiva. Con queste somme la società deve pagare le bollette di luce, gas, acqua, oltre all’abbigliamento degli atleti e il mantenimento del pulmino – con cui i giovani vengono trasportati da e per San Marino – e i campi in cui si disputano le partite. Fortunatamente non deve nessun affitto al Comune: l’Amministrazione infatti ha stipulato con la Polisportiva una convenzione che prevede l’utilizzo degli spazi e il rimborso di parte delle spese sui consumi, a fronte di una costante attività di manutenzione dei locali, del verde e dei campi, per la quale la Polisportiva si affida al volontariato dei suoi soci. Il risultato è che la società sta tagliando il tagliabile, cercando di non intaccare le attività: l’anno sportivo è già avviato e, fino al 30 giugno, la Polisportiva riuscirà a garantire i servizi, tra cui un dopo scuola per 10 bambini e un corso di cucina per ragazzi disabili curato dai volontari della Banca del Tempo. Per quanto riguarda il settore calcio la società allena 200 ragazzi, di cui molti stranieri, dai 6 ai 17 anni, oltre a una squadra in seconda categoria i cui calciatori non percepiscono compenso. “Abbiamo deciso di non cambiare le magliette, risparmiando 20 euro per bimbo e di evitare le cene in pizzeria – prosegue Saccani – agli allenatori inoltre non offriamo una retribuzione bensì un rimborso spese”. Essendo l’unica società ciclistica in città, la Polisportiva sta puntando molto sui giovani amanti delle due ruote, sperando di ampliare il settore e di avere così qualche entrata in più. Situazione più complicata invece per il volley: fino a un paio di anni fa la Sanmarinese disputava il campionato di categoria C2, ma dal 2011, l’attività si è gradualmente ridimensionata, sino a unirsi in consorzio con la Mondial e la pallavolo Goldoni. “Oggi riusciamo a finanziare il consorzio, ma dal prossimo anno potremmo non avere più fondi. Non voglio fare allarmismi – conclude Saccani – ma l’ipotesi è realistica, estrema e soprattutto dolorosa”.
Marcello Marchesini