A otto mesi dal terremoto manca ancora una normativa di riferimento che stabilisca chiaramente tariffe, modalità e tempi certi da applicare alle bollette per le zone colpite dal sisma. In attesa di una delibera definitiva dell’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas si è creato un clima alquanto confuso. Il legislatore infatti, dopo aver previsto nei comuni del cratere la sospensione dei termini di pagamento fino al 20 novembre scorso, non si è ancora espresso. Un vuoto legislativo che oggi crea un certo imbarazzo tra i venditori del settore elettrico e del gas operanti nei comuni terremotati, per i quali, lo ricordiamo la sospensione aveva comportato una significativa riduzione del fatturato. Nel mirino di alcuni cittadini vi è, da alcuni mesi, l’operato di Enel.
Ai molti infatti, costretti a cercare un nuovo alloggio, dopo aver fatto richiesta di trasferimento della propria utenza elettrica, dall’abitazione nella quale hanno la residenza – inagibile – a quella, provvisoria, Enel ha chiesto il pagamento di “oneri diversi da quelli dovuti per la fornitura di energia elettrica soggetti a Iva”, per un totale di oltre 85 euro.
A Luigino Zuin, responsabile customer service Enel Macro Area Nordest chiediamo:
Dopo il sisma di maggio quali azioni ha messo in campo Enel nelle zone terremotate?
“Enel ha disposto il blocco della fatturazione su tutti i 104 comuni dell’area del cratere. Ha cercato di agevolare al massimo gli stacchi delle utenze degli edifici inagibili, ha lavorato per mettere in sicurezza tutti gli impianti di gas e luce e ha istituito dei Punti Enel Mobili in alcuni comuni – tra cui Carpi e Mirandola – per essere il più vicini possibili alla cittadinanza. Enel ha cercato di essere vicina alla gente (anche grazie alle azioni di solidarietà messe in campo da Enel cuore a Finale, San Felice e Mirandola) e, allo stesso tempo, di essere efficiente nelle risposte”.
Ad oggi manca una normativa di riferimento che stabilisca tariffe, modalità e tempi certi da applicare alle bollette per le zone colpite dal sisma di maggio. In attesa di una delibera definitiva dell’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas cosa intende fare Enel?
“Desidero rassicurare tutti sul fatto che sarà nostra premura comunicare in modo capillare quali saranno i nostri interventi, da un’eventuale ripartenza della fatturazione a una possibile rateizzazione delle bollette. Il legislatore aveva previsto nelle aree terremotate solo la sospensione dei termini di pagamento fino al 20 novembre scorso, noi abbiamo deciso di mantenere bloccata la fatturazione, in attesa di capire quali saranno gli sviluppi in materia tariffaria. L’Autorità per l’energia e il gas dovrebbe esprimersi in tempi brevi”.
Ai cittadini sfollati, costretti ad andare in affitto a causa dell’inagibilità della propria casa, Enel ha chiesto il pagamento di 85 euro per “oneri diversi da quelli dovuti per la fornitura di energia elettrica soggetti a Iva”. Perchè questi cittadini terremotati hanno dovuto farsi carico anche dei costi di voltura dell’utenza?
“Qualora l’Autorità disponga l’abolizione di tali costi, Enel si impegnerà a rimborsare i cittadini. Occorre maggiore chiarezza poiché non ci sono disposizione di legge in materia, quel che è certo è che Enel ha sospeso la fatturazione, non ha fatto alcuna azione di stacco delle utenze nè ha sollecitato pagamenti”.
Malgrado la fatturazione sia sospesa, abbiamo ricevuto segnalazioni di persone sfollate che hanno ricevuto la bolletta. Avendo fatto richiesta di trasferimento della propria utenza elettrica, dall’abitazione nella quale hanno la residenza – inagibile dopo il sisma – a quella, provvisoria, Enel calcola loro le bollette in base alle tariffe più alte, in quanto gli utenti vengono considerati “non residenti”. Come mai?
“Al momento, in attesa della pubblicazione della delibera contenente le agevolazioni tariffarie per le utenze site nei Comuni colpiti dal sisma, ai clienti che hanno chiesto un nuovo allaccio, a fronte di un’abitazione principale danneggiata dal sisma, abbiamo applicato in via provvisoria la tariffa per i residenti. La residenza deve essere confermata dal cliente entro i successivi 90 giorni attraverso apposita autocertificazione.
Essendo la fatturazione ancora sospesa nei Comuni colpiti dal sisma, se la nuova fornitura rientra nei medesimi Comuni, la scadenza dei 90 giorni non produce al momento alcun effetto.
Se invece la nuova fornitura si trova in Comune non colpito dal sisma e se il cliente non ha presentato autocertificazione di residenza, alla scadenza dei 90 giorni il sistema applica la tariffa prevista per i non residenti”.
Sull’applicazione delle tariffe per i non residenti agli utenti che si sono trasferiti a seguito degli eventi sismici è intervenuto anche l’assessore regionale alle Attività produttive, Gian Carlo Muzzarelli: “Enel ha precisato che, in attesa della pubblicazione della delibera 571/2012 contenente le agevolazioni tariffarie per le utenze site nei Comuni colpiti dal sisma, ai clienti che hanno chiesto un nuovo allaccio, a fronte di un’abitazione principale danneggiata, è stata applicata in via provvisoria la tariffa per i residenti con la previsione che la residenza dovrà essere confermata dal cliente entro i successivi 90 giorni attraverso apposita autocertificazione. L’Enel ha fatto inoltre presente che la fatturazione risulta ancora sospesa nei Comuni colpiti dal sisma e pertanto, se la nuova fornitura rientra nei medesimi Comuni, la scadenza dei 90 giorni non produce al momento alcun effetto, se invece la nuova fornitura si trova in un Comune non colpito dal sisma e il cliente non ha presentato autocertificazione di residenza, alla scadenza dei 90 giorni il sistema applicherà la tariffa prevista per i non residenti”.
Jessica Bianchi