Legittimo sospetto

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Chi più spende, meno spende recita un vecchio adagio. In tempo di crisi, tuttavia, nulla sembra più arduo da seguire come questa massima. Niente di male, certo, nell’essere parsimoniosi. Se non che la voglia dell’affare a ogni costo può comportare, a volte, qualche rischio. Ed è proprio su questo tema che è intervenuto il coordinatore di Fismo Confesercenti Modena, Silvio Anderlini: “l’attenzione al prezzo, se unica discriminante nella scelta del prodotto, può rischiare di tradursi in un acquisto incauto. In molti settori merceologici assistiamo al proliferare di hard discount dove la provenienza dei prodotti e la loro conformità alle normative comunitarie purtroppo non paiono essere tra le priorità dei gestori”. In particolare, sottolinea Anderlini, il fenomeno è evidente “nei punti vendita della Provincia gestiti da cinesi, che spesso propongono sia nel campo dell’abbigliamento che in quello dei prodotti per la casa e per l’igiene della persona, prodotti del tutto privi della necessaria e prevista etichettatura stabilita dalla normativa, posta a tutela dei consumatori”. E se il rischio di acquistare merce non solo di scarsa qualità, ma anche potenzialmente dannosa è sempre presente, le probabilità aumentano in tempo di festività e saldi. “I rischi – continua Silvio Anderlini – si moltiplicano quando si esaminano i giochi per l’infanzia e i prodotti pirotecnici, che hanno rappresentato una buona percentuale degli acquisti collegati ai regali natalizi”. La presa di posizione dell’associazione di categoria va nella stessa direzione della battaglia portata avanti da mesi da Stefano Stradi, che a Carpi ha raccolto oltre 200 firme – tra cui quelle di diversi esercenti – a sostegno di una petizione che chiede maggiori controlli nei confronti delle attività ‘sospette’. “Il mio scopo è arrivare almeno a 500 firmatari – ha commentato il carpigiano Stradi – e poi di presentarla in Comune. Dall’Amministrazione non sono stato in alcun modo sostenuto in un’iniziativa che ritengo importante, ricevendo nient’altro che silenzio”. Ma il battagliero cittadino non ha intenzione di fermarsi qui: “sto cercando di organizzare tavole rotonde e seminari con esperti, per sensibilizzare e informare i consumatori su questo tema. Molte persone infatti non si rendono conto del rischio di acquistare prodotti nocivi. Il risparmio di qualche euro può tradursi in un danno alla salute e compromettere persino la sicurezza dei nostri figli. Inoltre le persone dovrebbero iniziare a comprendere maggiormente che comprare nel modo giusto significa sostenere il tessuto economico locale”. Insomma: la prossima volta che percorreremo i portici, scrutando le vetrine in cerca del risparmio, non dimentichiamoci della qualità. Potrebbe rappresentare più di un semplice vezzo.
Marcello Marchesini