La crisi affama e i reati aumentano

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La crisi affama e impoverisce. Sempre più famiglie faticano ad arrivare alla fine del mese, divorate dalle rate del mutuo e le utenze da pagare. La stangata dell’Imu poi, ha messo in ginocchio esercenti, liberi professionisti e imprenditori. L’annus orribilis che ci stiamo lasciando alle spalle non è di certo uno di quelli che vorremo ricordare in futuro. Ciliegina sulla torta, complice una crisi che non accenna a mollare la presa, anche la nostra città è stata investita da una preoccupante ondata di reati di tipo predatorio. Crimini in aumento alla Corte dei Pio – che di Corte ormai può vantare soltanto il nome – in particolare a moltiplicarsi sono i furti in appartamento e i borseggi. Anche le rapine hanno però registrato una preoccupante impennata e, spesso, i negozi hanno sostituito le banche come ghiotto bersaglio dei malviventi. Solo nelle ultime settimane a essere presi di mira in città sono stati la Farmacia Santa Caterina, la filiale dell’Ubi in viale Peruzzi e l’Ufficio Postale di Fossoli. Tre rapine a mano armata che hanno terrorizzato clienti e operatori. E’ indubbio che la recessione, e il conseguente impoverimento di una parte consistente della popolazione, possa aver influito sull’aumento di furti e rapine in città. Incremento che comporta una progressiva domanda di tutela da parte dei cittadini, ma il Governo risponde tagliando un miliardo e mezzo ai corpi di Polizia.
Sicuramente ci racconteranno che non sono i reati predatori ad aumentare: è la forbice tra sicurezza percepita e sicurezza reale a divaricarsi sempre più. Retorica. La crisi della giustizia invece si aggrava, crescono i carichi dei Tribunali, lo smaltimento dei procedimenti è lento, manca il personale, i tempi dei processi si allungano vergognosamente e la certezza della pena per chi delinque è spesso un miraggio. L’equazione è semplice: tentar non nuoce. Tanto nel nostro Paese i ladri veri son tutti impuniti e comodamente seduti nelle stanze dei bottoni.
Jessica Bianchi