Al da Vinci con stucco e pennello

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Pennello, colore e forza di volontà. Con questi strumenti i ragazzi dell’Itis L. Da Vinci, nel pomeriggio di sabato e nell’intera giornata di domenica, hanno dato colore alla aule e ai corridoi della loro scuola insieme a insegnanti e genitori. “L’iniziativa Stucco e pennello era nell’aria da un po’. Da alcuni anni – ha raccontato la professoressa Simona Montorsi, docente di Italiano e Storia presso l’Istituto, nonché una delle due vicepresidi della scuola – il gruppo di docenti che si occupa di orientamento (Covezzi, Bulgarelli, Vidoni, Bussei, M. Ferrari) aveva in mente di dare una ripulita all’istituto, rendendolo più allegro e colorato. Il problema dei fondi a disposizione ha sempre rappresentato un ostacolo rilevante che, ovviamente, si è ulteriormente aggravato con le necessità urgenti create dal terremoto. Infatti, la nostra scuola ha subito danni in diversi ambienti, anche molto ampi. Una parte degli interventi è stata fatta dalla Provincia (al piano superiore e nella palestra); purtroppo però sono ancora inagibili i laboratori di Fisica e Chimica, nonché quelli di Disegno e di Meccanica, che dovrebbero essere pronti per Natale, stando agli accordi con gli ingegneri della Provincia. Quest’ultima, per quanto possibile, si è impegnata per consentirci di avviare con regolarità le lezioni a settembre, seppur con numerosi disagi. Alla mancanza di laboratori abbiamo provato a ovviare, creandone di provvisori negli spazi agibili, oppure concentrando le attività teoriche nella prima parte dell’anno scolastico e spostando nella seconda parte le attività in laboratorio, o ancora chiedendo la collaborazione di altre scuole o delle aziende meccaniche, nostre partner da anni, per poter fare esperienze pratiche presso di loro. Gli spazi ristrutturati dopo il terremoto e, quindi, imbiancati di fresco, hanno evidenziato maggiormente la necessità di intervenire per dare una sistemata anche al resto delle zone agibili. E così è nato il progetto Stucco e pennello organizzato dagli insegnanti del gruppo- orientamento. Questi docenti hanno coinvolto gli studenti con entusiasmo, facendo capire loro l’importanza, da un lato di curare i luoghi scolastici in cui passano molte ore della giornata e, dall’altro, di partecipare attivamente alla vita della comunità di cui fanno parte. Dagli studenti il messaggio è arrivato alle famiglie, che hanno aderito in misura significativa, come testimoniano i numeri: ci siamo ritrovati in 200, tra studenti, genitori e docenti volontari. L’organizzazione non è stata semplice, perché ha richiesto un piano meticoloso di divisione dei compiti e delle zone da sistemare: per ogni zona è stato previsto un docente responsabile che, a sua volta, ha coordinato un gruppo di ragazzi e adulti.
L’altro fronte che ha visto impegnato il gruppo-orientamento è stato quello della ricerca dei fondi. I docenti hanno attivato i loro contatti, e hanno trovato finanziamenti da parte di CT9 di Novellara e di Moto Club Carpi, che hanno interamente coperto le spese di colore, smalto e attrezzi. E le quantità sono piuttosto significative: 50 bidoni da 15 litri di colore bianco, più 60 litri di smalto colorato per ognuno dei quattro colori scelti per le diverse zone della scuola. La cifra complessiva ammonta a circa 5.600 euro, che la scuola, considerate le drammatiche ristrettezze cui è costretta dai ben noti tagli, non avrebbe potuto permettersi, se non sacrificando altre attività. A questo si è aggiunto il lavoro volontario di imbianchini professionisti, che hanno istruito ragazzi e docenti e li hanno seguiti nei giorni di lavoro. Senza il prezioso lavoro di questi professionisti non ce l’avremmo fatta. Naturalmente c’è stato anche il momento dei rifornimenti di viveri e, infatti, alcune nostre insegnanti hanno provveduto a rifocillare le squadre al lavoro!
Infine, mi preme sottolineare che diversi docenti che hanno lavorato dentro la scuola nel weekend di Stucco e pennello hanno aderito allo sciopero di sabato 24 novembre, scegliendo quindi una forma alternativa di protesta che si affianca a quella messa in atto dai numerosi colleghi che da Carpi si sono recati a Roma per far sentire la loro e la nostra voce, ovvero la voce di chi è profondamente legato al proprio lavoro, alla propria professione e al proprio istituto. Il periodo è davvero difficile, le prospettive di tagli del personale supplente e dei bilanci delle istituzioni scolastiche sono concrete e stanno mettendo a rischio la qualità della scuola italiana. Una situazione davvero difficile da sopportare. Nel corso degli anni, noi docenti del Leonardo da Vinci abbiamo cercato di dare la migliore preparazione ai nostri studenti, apprezzata dall’ambiente esterno e, in particolare, dalle aziende. Abbiamo dimostrato di saper seguire con attenzione i percorsi formativi dei nostri ragazzi, ma tutto ciò costa e richiede energie: ore di lavoro a casa e a scuola, ore di preparazione, di aggiornamento, di confronto al nostro interno e con la realtà del mondo del lavoro e della formazione superiore, acquisti di materiali e attrezzature senza i quali un istituto tecnico industriale non può funzionare. Pertanto, non possiamo accettare che il Ministero tagli indiscriminatamente”.
E gli studenti, i principali attori del progetto hanno così commentato: “è stata non solo un’esperienza costruttiva, ma anche una buona occasione per socializzare. Molti di noi prima di questa esperienza si conoscevano solo di vista. Lavorando insieme ci siamo conosciuti meglio e, soprattutto, abbiamo dato il nostro contributo al presente e al futuro della scuola, sperimentando un lavoro manuale che, in molti casi, ci potrà essere utile per l’avvenire”.
Chiara Sorrentino