“Gli alloggi non saranno mai abbastanza”

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Sono 65 le famiglie ospiti del Campo Tende del Piazzale delle Piscine, di cui 13 italiane e 52 straniere. A queste si sommano altre 57 persone alloggiate in albergo. Cittadini che, in vista della stagione fredda, necessitano di un tetto sotto cui trovare riparo. Come si sta muovendo l’Amministrazione Comunale per rispondere all’emergenza abitativa che il sisma ha creato? A rispondere è l’assessore alle Politiche Sociali, Alberto Bellelli: “Ad oggi sono 56 gli appartamenti che l’Ente Pubblico ha reperito grazie alla disponibilità manifestata dai privati. Un numero – comprensivo anche di 8 appartamenti del patrimonio di Edilizia Residenziale Sociale (Ers) del Comune – destinato ad aumentare poichè, a giorni, alcune agenzie dovrebbero confermarci ulteriori alloggi”. Ma quante persone colpite da un’ordinanza di inagibilità hanno richiesto una casa? “Abbiamo già ricevuto 127 domande di immissione in alloggio. 97 provenienti da Carpi, di cui una sessantina da parte di persone che, attualmente, vivono nel campo tende. Temevamo che molti cittadini in regime di autonoma sistemazione facessero ricorso alla graduatoria ma, fortunatamente, non è stato così. Naturalmente, a causa della precarietà in cui versano – continua Bellelli – nello stilare la graduatoria di accesso, agli attendati sarà garantita la priorità. Dopodiché penseremo a come far rientrare in città coloro che, da mesi, vivono in albergo. I numeri ci dicono che abbiamo coperto quasi completamente l’emergenza delle famiglie attendate ma lo sforzo non deve certo arrestarsi. Entro novembre nessuno dovrà più essere in tenda: dobbiamo quindi fare la nostra parte per reperire il più alto numero di appartamenti possibile per cercare di sostenere i comuni e le frazioni limitrofi e penso in modo particolare a Novi e Rovereto. Gli appartamenti non saranno mai abbastanza, quindi non arrendiamoci”. Il tema più spinoso riguarda le case date in affitto agli stranieri. Cosa succederà se i proprietari di queste seconde o terze case, a fronte dell’incertezza dei rimborsi statali, decidessero di non riparare i danni poiché troppo onerosi? “Per 18 mesi gli affittuari saranno inseriti all’interno di percorso tutelato, dal momento che l’onere dell’affitto sarà sostenuto dal Comune (poi liquidato dalla Protezione Civile Nazionale). Dopodiché se i padroni degli immobili decidessero di non ripristinarli, non ricevendo quindi alcun contributo da parte dello Stato, cercheremo soluzioni alternative. Nulla vieta che scaduto il periodo previsto non si possa procedere a un rinnovo del contratto di locazione tra i privati interessati”.
Jessica Bianchi

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