Freddo e pioggia non hanno certamente fermato le migliaia di persone che, anno dopo anno, si riversano per le vie del centro storico cittadino per assaporare una delle kermesse più amate: la Festa del Racconto. Mai come in questa edizione, dopo le ferite lasciateci in eredità dal terremoto, ciascuno di noi, nutriva il desiderio di riempire la propria anima di levità . Brevi parentesi capaci di regalare momenti di leggiadra spensieratezza. E le storie che scrittori e poeti – ma non solo – ci hanno regalato sono stati sicuramente capaci di farci guarire, perlomeno un poco, dalla pesantezza cui, da mesi, siamo inesorabilmente avvolti. Grande successo insomma per l’edizione 2012 della manifestazione dedicata alla narrazione – organizzata dalla Biblioteca Multimediale Arturo Loria in collaborazione con i Comuni di Carpi, Novi di Modena, Soliera, Campogalliano e con il contributo di Fondazione CRC, Fondazione Casa del Volontariato, Fondazione Campori, Cmb, LS Distribuzione Libraria, La Fenice e Visiospot – che ha richiamato circa 10mila spettatori per i suoi 28 incontri complessivi. Ampia anche la partecipazione di giovani: dall’incontro tra gli studenti e il documentarista Folco Quilici, che ha affascinato tutti parlando dell’intenso legame tra l’uomo e il mare e di quanta storia sia sepolta sott’acqua, intrappolata in una bolla senza tempo, all’artigiano della fantasia Roberto Piumini che ha trasformato l’Auditorium della Biblioteca in una vera e propria officina di storie raccontate dai più piccini, uno straordinario inno alla fantasia, alla folla di giovani accorsi ad ascoltare le canzoni di Dente, Cristina Donà , Freak Antoni, Guano Padano e Angela Baraldi. Apprezzatissimo anche Nicolai Lilin, caso letterario degli ultimi anni con il suo Educazione siberiana, che si è detto “profondamente onorato di essere a Carpi nonostante i terribili eventi sismici che l’hanno sconvolta, a dimostrazione che, malgrado tutto, la cultura non si arresta mai”. Piazzale Re Astolfo gremito poi, grazie all’ironia di Antonio Caprarica, che ha deliziato i presenti con aneddoti sulle Olimpiadi londinesi e l’aristocrazia britannica e scrosci di applausi nel cortile della Biblioteca per l’avventura di Federico Grom, carismatico fondatore – insieme all’amico Guido Martinetti – del gelato di qualità, che ha a lungo chiacchierato col pubblico e autografato libri. “Da quando ho assaggiato il vostro gelato, faccio fatica a mangiarne altri”, gli ha sorriso la piccola Francesca dalla prima fila. Emozioni inaspettate che fioriscono così, all’improvviso. “La nostra gioia più grande è vedere un bambino che sorride mentre mangia un gelato Grom”, grazie Francesca. Graditi anche il dibattito tra i teologi Vito Mancuso e Brunetto Salvarani così come i racconti di mare, avventura e libertà dello svedese Bjorn Larsson. Non sono mancati nemmeno momenti lirici, grazie ai versi di Patrizia Valduga, così come le risate, grazie alle battute di Flavio Oreglio. E anche per quest’anno la cultura è scesa nelle piazze, nelle vie, tra la gente, regalando momenti di leggerezza, lirismo e bellezza… Grandi affabulatori ci hanno incantato, trasportato lontano. Hanno spalancato finestre su mondi sconosciuti, ci hanno fatto avvicinare ad altre culture. Altre terre. Ci hanno fatto intravedere un altro modo di approcciarsi alla vita, scegliendo parole nuove. Diverse. E forse il potere della narrazione è proprio questo: sfiorare la vita degli altri, vestirne gli abiti, per poi riappropriarsi dei propri, ma con un animo più ricco. E colorato.
J.B.