Carpi – Medjugorje: il viaggio dell’anima

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Gli scrittori Vittorio Messori e Antonio Socci hanno scritto che “Medjugorje è un luogo speciale, privilegiato, un luogo di grazia, oltre a essere il più grande confessionale del mondo, visto che qui, vi si confessano mediamente 4mila persone al giorno”. E il giornalista cattolico Paolo Brosio ha aggiunto che la “maggior parte delle persone che ci vanno per la prima volta (1 milione da tutto il mondo ogni anno) non conoscono i motivi del loro viaggio.

E’ soltanto al ritorno che ne scoprono le ragioni: una chiamata”. Persino papa Giovanni Paolo II disse, “se non fossi Pontefice sarei già andato a Medjugorje per confessare”, unendosi ai 500 sacerdoti che, giornalmente, si alternano ai confessionali. Medjugorje è per i pellegrini di oggi, con le salite al Prodbo, la collina delle apparizioni e alla collina della croce bianca, il Krizevac, quello che è stato il Monte Tabor per i discepoli. Anche la Parrocchia di Soliera, diretta da don Antonio Manfredini, ha voluto trascorrere il ferragosto in maniera insolita, recandosi tra le colline di questa sperduta località della Bosnia, vicina a Mostar e a Dubrovnik, in pieno territorio musulmano, poco distante dal confine col Montenegro, località divenuta nel giro di trent’anni, dal momento della prima apparizione di Maria nel 1981 a sei giovani, luogo privilegiato di incontri, preghiera, solidarietà, fratellanza e condivisione dei veri valori spirituali. E così 80 pellegrini di Soliera, Carpi e Modena hanno viaggiato in pullman, guidati da don Antonio e dagli organizzatori Albachiara, Margareth e Massimo. Del gruppo facevano parte anche don Giancarlo Suffritti, fondatore della Comunità di recupero l’Angolo di Modena e due Legionari di Cristo, i messicani padre Alejandro e padre Fernando, attualmente impegnati in Italia nella Diocesi di Verona.

E così, grazie anche alla visite alle Comunità di recupero di tossicodipendenti Il Cenacolo di suor Elvira, dove i ragazzi affermano di essere “risorti in questa scuola di vita da dove non si scappa dai problemi, ma li si affronta per superarli”, a quella di accoglienza di bambini orfani della guerra dei Balcani e di anziani soli di suor Cornelia e all’ultima, creata dal sassolese Fabio Sghedoni e Chiara Amirante, Nuovi Orizzonti, dove si sono create scuole professionali per i giovani senza lavoro della zona, ci si immerge nella realtà irripetibile di queste apparizioni mariane. Una novità assoluta per la Chiesa, in quanto mai la Madonna in passato era apparsa così a lungo e a un gruppo così numeroso di veggenti, facendosi maestra di vita spirituale e di santità per un’intera generazione attraverso i suoi messaggi mensili, mettendo in movimento moltitudini di fedeli da tutto il mondo, compresi sacerdoti, vescovi e cardinali, come è il caso del cardinale di Vienna, Schonborn.

La Chiesa sinora ha mantenuto un atteggiamento di riserbo circa le apparizioni, in attesa di una prima dichiarazione dell’apposita Commissione vaticana nominata da papa Ratzinger e presieduta dal cardinal Ruini. Resta tuttavia la testimonianza dei sei giovani ora divenuti adulti che, da 31 anni, confermano ciò che dissero quel 24 giugno del 1981, nonostante le minacce, le persecuzioni e le violenze perpetrate del regime comunista (che cadrà nel 1989). Nemmeno l’equipe di medici e psichiatri dell’ospedale di Mostar, cui il regime affidò i ragazzi, li dichiarò malati di mente. “Non sono pazzi – dichiararono coraggiosamente i medici – pazzi semmai sono coloro che li hanno portati qui in manicomio”.

Ma soprattutto restano i milioni di pellegrini provenienti da ogni parte del mondo, specialmente giovani, che cantano e leggono il Vangelo in cento lingue diverse. E rimangono anche le toccanti testimonianze rese dai partecipanti modenesi al loro rientro, che hanno confermato come la Madonna avesse lasciato un segno nel cuore di tutti. La prima volta io mi sono recato là come giornalista e ne sono tornato come testimone. All’inizio prevaleva la curiosità tipica della mia professione, ora sono convinto che la Madonna appare davvero e la mia fede è autentica. E ogni volta che ritorno da Medjugorje questa mia convinzione ne esce rafforzata.