Coop Estense ritiene doveroso, seppur spiacevole, rispondere pubblicamente a quanto affermato da una propria dipendente nella lettera diffusa ieri dalla Cgil agli organi di informazione.
Nella lettera si accusa la cooperativa di non averle concesso le agevolazioni che il Governo ha previsto a favore dei lavoratori nelle zone terremotate: spiace dover sottolineare che è stata la dipendente stessa a scegliere di non beneficiare di tali possibilità, che la cooperativa è pronta a riconoscerle in ogni momento. Ciò che in alcun modo Coop Estense è disponibile a fare, è violare la normativa in vigore.
Nella lettera si fa infatti riferimento alla possibilità di “versare direttamente al lavoratore tasse e contributi”. Purtroppo la norma è chiara e – come peraltro ribadito dall’Agenzia dell’entrate in un comunicato stampa del 16 agosto 2012- alle imprese situate nelle zone terremotate non è consentito sospendere il versamento delle imposte Irpef (che incidono mediamente del 25%).
Ciò che viene permesso è versare direttamente ai dipendenti, fino a novembre 2012, i contributi previdenziali a loro carico (pari a circa il 10% della retribuzione), anziché all’Istituto previdenziale, fermo restando che tali somme dovranno essere restituite al termine del periodo.
Coop Estense, in accordo col Sindacato, ha scelto di continuare a versare i contributi all’Inps, e di anticipare lei stessa il corrispettivo di tali somme ai dipendenti eventualmente interessati a ricevere la busta paga maggiorata dei contributi, dando la possibilità di concordarne le modalità di restituzione.
Riguardo alla possibilità di richiedere un anticipo del Tfr, la scelta di Coop Estense è stata quella di andare incontro ai lavoratori proprietari di una casa danneggiata dal terremoto, prevedendo l’anticipo del 100% del Tfr anzichè del 70% come previsto dalla legge.
Per gli altri lavoratori, non proprietari di immobili e che quindi hanno subito danni di minore entità, è stato studiato un prestito straordinario a tassi inferiori al 2%. Strumento ben più vantaggioso di una eventuale trattenuta Irpef che comunque sarebbe da restituirsi in una unica soluzione allo scadere del periodo.
Coop Estense è vicina a tutti i dipendenti coinvolti, direttamente o indirettamente, nelle drammatiche conseguenze del terremoto, e ha messo in campo tutto ciò che era possibile fare per sostenerli e tutelarli. Non va dimenticato che la stessa cooperativa è stata profondamente colpita, basti pensare ai negozi danneggiati e chiusi, alla merce distrutta, alle mancate vendite, agli investimenti sostenuti per adeguare le strutture ai nuovi criteri normativi in vigore a seguito del terremoto e tutelare la sicurezza di lavoratori e consumatori. In questa situazione di emergenza, riuscire a ripristinare e riaprire in poche settimane 5 punti vendita danneggiati, riducendo al minimo il ricorso alla cassa integrazione e cercando di garantire la continuità occupazionale e quindi di reddito, non è stato un risultato da poco conto.
Coop Estense non comprende il motivo per cui la lavoratrice non abbia scelto di beneficiare di agevolazioni che avrebbero consentito temporaneamente un reddito maggiore e con modalità di restituzione meno onerose di quelle governative, ma abbia preferito dare vita ad una polemica pubblica. Certo è che l’accusa da parte di una dipendente, che è anche delegata sindacale, di non aver voluto aiutare i propri lavoratori stride con la realtà e amareggia profondamente la cooperativa.