Volevamo raccontarvi la nostra triste vicenda: domenica 22 luglio, approfittando di una giornata di sole e della disponibilità di tutti, abbiamo riunito le nostre 6 famiglie e organizzato una grigliata. La campagna tranquilla di Budrione, le risate tra amici che ci portavano lontano dalle pene del terremoto, i bambini che giocavano con i conigli appena nati e del buon cibo. Una domenica che auguro a tutti di cuore, almeno fino alle 17:30, quando per un caso fortuito una delle mamme del gruppo è tornata in casa per prendere dell’acqua e ha notato un uomo che bellamente, con una tranquillità disarmante, come si trattasse della cosa più normale del mondo, appropriatosi delle 4 borsette (contenenti tutti i nostri averi, chiavi di casa dei negozi, documenti, carte e bancomat) guadagnava l’uscita sul retro.
Non dimenticherò mai, e ancora ho i brividi al pensiero, la faccia della mia amica che con la voce spezzata dal terrore ci avvertiva della presenza dei ladri. La tranquillità assoluta si è sbriciolata in un millesimo di secondo. Tanto è bastato per scattare verso il ponte di ingresso della casa e notare il ladro saltare a bordo di una Rover verde che lo aspettava col motore acceso. Tornato alla mia macchina, scalzo e senza maglietta, mi sono messo all’inseguimento della loro auto, le strade di Budrione e quelle che circondano il Campovolo sono strade da rally, sconnesse e sterrate che hanno permesso dopo 15 interminabili minuti, ai ladri di darsi alla macchia. Ringrazio tutte le persone che lungo la strada mi hanno aiutato a ricostruire il percorso dei malviventi, ma niente da fare, tornato a casa c’era già la volante della Polizia, abbiamo dato gli estremi di uno degli I-Phone rubati, che essendo dotato di servizio di geo-localizzazione ci ha indicato la sua posizione, ovvero via San Pellegrino tra Carpi e Correggio.
Abbiamo inserito la via nel navigatore satellitare della mia auto e ci siamo diretti sul posto: uno dei due Campi Nomadi di Correggio e lì abbiamo dovuto desistere. Eravamo esasperati, spaventati e arrabiati, ma siamo pur sempre, nei nostri limiti, gente onesta che, di fronte alla reputazione degli zingari, ha solo dovuto prendere atto e desistere.
Vedendo la pattuglia della Polizia all’interno, abbiamo sperato che i nostri tutori potessero almeno rimediare la refurtiva dal momento che, seppur goffamente nascosta, la rover verde era all’interno del Campo. La speranza è diventata impotenza quando uno degli agenti ci ha invitato ad allontanarci perchè gli zingari si sentivano minacciati dalla nostra presenza!
Questa, senza aggiungere altri particolari, è stata più o meno la dinamica. Sono seguite due ore di attesa per poi alla fine constatare insieme alla pattuglia del commissariato di Carpi che, per i nostri averi, non c’era più nulla da fare e che, per la Magistratura, non c’erano elementi sufficienti per una perquisizione. La notte tra domenica e lunedì è stata lunga, sapevamo che estranei avevano i nostri indirizzi e chiavi di casa, che il negozio Punto Luce di via Remesina e le altre nostre attività commerciali, potevano essere aperte e saccheggiate in qualsiasi momento, che i nostri bambini non erano al sicuro. Come detto, per puro caso, ci siamo accorti della presenza dei ladri in casa e se la mia amica non avesse avuto voglia di un bicchier d’acqua sarebbe potuto succedere anche di peggio.
Dal momento che noi non riusciamo a trovare soluzione, vi chiedo: ma è possibile tutto questo? E’ giusto essere in balia di queste persone che sembra vivano al di sopra della legge, intoccabili e tutelati seppur nel torto? Se il GPRS avesse indicato un altro indirizzo, le autorità avrebbero fatto lo stesso? E poi il muro di omertà che creano gli zingari potrà mai essere rotto? E, infine, guardando l’impotenza delle Forze dell’Ordine, non credete che tutto questo alimenti la voglia di una giustizia privata che porterebbe le vittime dalla ragione al torto?
Sento parlare in continuazione, della scomodità di avere queste persone nella nostra città, mi sono sempre considerato una persona equilibrata in grado di guardare oltre al pregiudizio, ma questo episodio e molti altri di cui sento parlare, mi fanno arrendere all’idea che gli zingari operano così, non hanno nessuna intenzione di cambiare il loro status. Io sono per l’uguaglianza ma qui il rapporto è sbilanciato e uguaglianza non ce n’è!
Enzo, Rossella, Mimma, Ivano, Massimo, Cristina, Laura di Carpi