Il nostro caro ospedale è ferito, ma non a morte. Grazie all’impegno di tutti, il Ramazzini sta lentamente riprendendo vita, come ci spiega il direttore del distretto sanitario, Claudio Vagnini. “Da questa settimana dovremmo essere in grado di riaprire la parte ambulatoriale, Cup compreso. Vi sono però alcune aree che resteranno interdette poichè devono essere fatti dei lavori di sistemazione importanti: a restare chiusi saranno il servizio di Endoscopia e il primo piano della ex Tenente Marchi. Numerosi servizi saranno da ricollocare, tra cui la direzione del distretto ma ci stiamo lavorando”. Una buona notizia arriva invece sul fronte del Pronto Soccorso nuovamente operativo. Stessa sorte anche per una piccola parte della Radiologia, del Centro Diabetologico e della Vestibologia. Anche grazie alla disponibilità del Comune di Carpi, alcuni servizi sono stati immediatamente delocalizzati: Pediatria di Comunità, Neuropsichiatria infantile e Psicologia clinica sono stati collocati all’interno della scuola materna Zigo Zago, di via Benassi. La scuola materna di Fossoli invece ospita alcuni medici di base rimasti senza ambulatori che in questi giorni frenetici, stanno garantendo assistenza agli sfollati, eseguendo visite e controlli nei campi.
Dopo le verifiche di stabilità e i lavori di risistemazione gli operatori del Consultorio cittadino sono già tornati all’opera, e a partire da questa settimana, la struttura – vitale per il nostro territorio – riapre al pubblico. I malati cronici (cardiopatici, dializzati, oncologici) sono stati invece dirottati “verso altre strutture ospedaliere idonee, mentre per garantire le prestazioni legate a Ostetricia e Ginecologia abbiamo ricevuto piena collaborazione da parte di Policlinico e Ospedale di Sassuolo. Tra le nostre priorità – continua Vagnini – vi è poi la riapertura in tempi strettissimi del Servizio di Dialisi”. Alcune ferite del Ramazzini restano però profonde e in attesa di cure. Nei piani alti devono essere eseguite delle verifiche molto accurate in seguito alle quali occorrerà eseguire interventi strutturali per rimettere tutto in sicurezza. Non è quindi ancora possibile dare delle risposte certe sui tempi: “purtroppo non sappiamo quando le degenze potranno essere ripristinate”, continuano il direttore sanitario e la direttrice dell’Ospedale Teresa Pesi. Altro nervo scoperto è rappresentato dal Centro Prelievi: “un servizio che deve essere assolutamente delocalizzato in un luogo più fruibile, che garantisca a operatori e cittadini maggiore tranquillità. Ad oggi il servizio è stato spostato al piano terra della ex Tenente Marchi con 5 postazioni prelievi”.