Nel pantheon di Cesenatico c’è una Cec che gioca come nel pantheon delle divinità del volley. Sotto il cupolone con tanto di occhio del palasport romagnolo si sono radunati oltre cento tifosi carpigiani armati di bandieroni, tamburi, tanta voce e soprattutto tanto cuore. Messo da parte per una notte il terremoto, erano tutti lì per loro, per i ragazzi di Molinari, che con una prestazione monstre danno un imprinting forte a questa finale promozione per la serie A: la Golden Game Bassano lascia il pantheon di Cesenatico con un 3-2 pesante come un macigno sulle spalle.
Cec in campo con il solito 7+1 in cui recuperano dai rispettivi infortuni sia Pedron in regia che il libero Trentin; completano il settebello Guerrieri, De Marco e Lirutti sulle bande, Piccinini e la novità Zaghi al centro. Bassano va con Meneguzzo opposto a Osellame, Roman e Pianese sulle bande, Guarise e Volpato al centro e Lollato libero.
Si parte ed è 7-8 Golden Game al primo stop, ma la Cec è più che in partita e con De Marco e un muro di Guerrieri sul rigore di Roman è 9-8 Carpi, vantaggio che i biancoblu difendono anche alla seconda sosta tecnica (16-15). Si gioca su livelli eccelsi, si gioca da finale promozione, e bastano pochi palloni per fare la differenze: il pubblico carpigiano – caldo come nemmeno al PalaFerrari e armato di tamburi, manine e bandieroni – esplode sull’uno-due firmato De Marco-Piccinini, rispettivamente il contrattacco su difesa di Zaghi e il muro che valgono il break Cec (20-18). Un errore e un ace veneto riportano tutto in parità a quota 20, poi Guerrieri viene murato e mura a sua volta ed è parità a quota 21 con palla in mano a Di Primio, subentrato nel doppio cambio con Hendriks. Guerrieri annulla il primo set-ball Golden Game (23-24) e a ribaltare la frittata è il servizio di Pedron trasformato in punto dal rigore vincente di Lirutti (25-24). E’ però proprio “capitan Kappa” a trovare il muro sul primo set-ball carpigiano e allora Meneguzzo non spreca l’occasione per rimettere avanti Bassano (25-26), che fallisce però il primo tempo con Volpato ed è ancora set-ball Carpi (28-27): questa volta arriva puntuale il muro di Guerrieri ed è 1-0 Cec (29-27).
Secondo set. E’ ancora il muro a scavare il primo break (7-5 Cec), annullato dalla stessa arma dei veneti prima che un primo tempo di Piccinini mandi tutti a sedere (8-7). Meneguzzo perde qualche giro e Carpi scappa 13-10, immediatamente trasformato in +4 dalla combo “battuta di Zaghi+rigore di Piccinini” (14-10) e che diventa +5 dopo la sosta tecnica ancora col muro (Lirutti per il 17-12). De Marco contrattacca il +6 (22-16) e per la Cec il 2-0 è dietro l’angolo: arriva con Guerrieri, che scaraventa a terra il 25-21.
Terzo set. Bassano ha fatto un carico di rabbia che sfoga tutto in avvio di terzo parziale (1-4), ma non ha fatto i conti col muro carpigiano, che pallone su pallone riporta a galla la Cec a quota 6 (block point di Zaghi) prima del sorpasso ancora col muro, questa volta di Pedron (7-6). Un paio di sbavature rimettono avanti la Golden Game (9-12), che guida anche alla seconda sosta (12-16). Pedron e De Marco (magia di prima del regista e doppio ace del “core de Roma”) riportano a contatto Carpi (15-16), che si riperde nel proverbiale bicchier d’acqua (16-20) per poi tornare a galla – ancora una volta – col muro (22-22). Ma la rincorsa di ferma lì: Guerrieri non trova il campo sul contrattacco del potenziale sorpasso (22-23), De Marco fa altrettanto (22-24) e l’occasione sprecata è grande (22-25).
Quarto set. La Cec non si abbatte e riparte con l’occhio della tigre e soprattutto le mani ben alte a muro (4-2). Gli errori sono però sempre dietro l’angolo e Bassano ne sa approfittare (5-6, 6-8 e massimo vantaggio sul 6-9). Non appena gli errori cambiano metà campo è parità (9-9), spezzata dal nuovo vantaggio ospite alla seconda sosta (14-16). Entra Hendriks per Guerrieri e l’olandese volante diventa subito protagonista: subito due bordate per il -1 Cec (17-18), l’errore del nuovo -3 (18-21) e poi il muro del 20-21. La fortuna però non arride ai biancoblu quando il nastro risputa indietro il primo tempo di Piccinini (20-23), ma Lirutti tira forte (21-23) e Roman fuori (22-23) ed è di nuovo partita aperta: Piccinini annulla il primo set ball ospite col punto del 23-24 ma non il secondo ed è 2-2 (23-25).
Si va al tie-break e nella Cec c’è ancora Hendriks opposto a Pedron. Il primo break lo scrive il servizio col rampino di Piccinini che si arrampica sul net per il 5-3, nuova parità a quota 7 col muro su Lirutti, ma al cambio campo è 8-7 Cec. Piccinini alza la contraerea col muro del 10-8, Lirutti puntrella con l’11-9 e ancora Piccinini firma il 12-9 con una “7” da fantascienza. Hendriks picchia duro due volte (14-10) e per la Cec è festa quando De Marco contrattacca per il 15-10.
Un trionfo pazzesco che si abbina alla vittoria che l’Universal mette a segno anche fuori dal campo: il ricavato degli ingressi a donazione volontaria al pantheon di Cesenatico è stato completamente devoluto ai terremotati.
E’ una notte in cui finalmente – dopo le sofferenze dell’ultima settimana – si può sognare. La serie A. Se ne riparla domenica a Bassano per gara 2.